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CRONACA | 05 gennaio 2024, 10:12

Scoperta sala slot abusiva

GdF di Torino ricostruisce una base imponibile sottratta a tassazione per oltre 3 milioni di euro

Foto di repertorio

Foto di repertorio

Nel corso delle indagini è emerso un contesto sorprendente: varie stanze accessibili tramite porte contrassegnate con l'etichetta "Privato" si sono rivelate dei veri e propri santuari del gioco d'azzardo. Al loro interno, spiccavano apparecchi elettronici, simili a slot machine, sconnessi dalla rete regolamentata dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Ancora più sconcertante, i codici identificativi di questi apparecchi erano stati manomessi, e all'interno si sono ritrovate somme di denaro pari a 4.000 euro, probabilmente frutto delle giocate del giorno.

L'assenza totale di documentazione contabile riguardante questi dispositivi ha spinto i Finanzieri del 2° Nucleo Operativo Metropolitano di Torino a una stima approssimativa, ipotizzando una base imponibile evasa per il Prelievo Erariale Unico di oltre 3 milioni di euro.

Ma non è tutto: l'attività commerciale operava nell'ombra. I clienti del bar ricevevano scontrini generati da un registratore di cassa privo della funzione di comunicazione telematica con l'Erario per gli incassi giornalieri. La barista, anche lei in nero come non regolarmente assunta, ha conservato con meticolosità gli scontrini di chiusura giornaliera del registratore. In una sorta di contabilità parallela, ha annotato diligentemente gli incassi, quantificati in 125.000 euro, frutto degli introiti non dichiarati al Fisco.

Il gestore del bar, non avendo dichiarato alcun compenso, è riuscito a ottenere la "pensione di cittadinanza" di 630 euro mensili.

A parte le sanzioni per la detenzione di apparecchi da gioco illegali e l'omissione del pagamento delle imposte sui ricavi, oltre all'impiego di personale senza adempiere gli obblighi contributivi, il titolare dell'esercizio è stato segnalato alle autorità giudiziarie. Sospetto di aver indebitamente incassato la "pensione di cittadinanza", benché la presunzione di innocenza rimanga valida fino alla piena verifica della responsabilità. È già stata avviata un'azione per recuperare le somme indebitamente percepite, coinvolgendo l'INPS.

Il Capitano Margherita Valente è il punto di riferimento per questo caso. L'operazione rivela la vastità dei controlli economico-finanziari effettuati dalle Fiamme Gialle anche nelle zone periferiche del capoluogo piemontese, come il del quartiere torinese di Parella, con l'obiettivo di proteggere chi rispetta le normative vigenti.

red.cro.

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