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Consiglio Valle Comuni | 15 settembre 2023, 11:05

Devastante spaccatura nel centrodestra valdostano

Tre consiglieri regionali della Lega sbattono la porta in faccia al partito e se ne vanno. Il centrodestra si sostiene con i due consiglieri di Forza Italia che hanno cambiato bandiera dopo essere stati eletti in Pour l’Autonomie e Stella Alpina

Andrea Manfrin capogruppo Lega VdA con il consigliere regionale Luca Distort (sn) che con la spaccatura del gruppo vede rafforzare la componente della destra leghista; ma il partito ha perso tre consiglieri regionali

Andrea Manfrin capogruppo Lega VdA con il consigliere regionale Luca Distort (sn) che con la spaccatura del gruppo vede rafforzare la componente della destra leghista; ma il partito ha perso tre consiglieri regionali

In  Valle d'Aosta, ieri si è verificato un clamore politico dovuto alla spaccatura e all'uscita dalla Lega di tre consiglieri regionali, tra cui Stefano Aggravi, che in passato è stato assessore regionale alle Finanze. Questa situazione causa notevoli difficoltà per la Lega, che è scesa da 11 a 8 consiglieri, rimanendo con uno in più rispetto all'Union Valdotaine, ma tre in meno rispetto al gruppo autonomista.

La divergenza e la scelta di questi consiglieri sono state motivate dalla presentazione di una proposta di legge in materia elettorale da parte della Lega VDA il 23 maggio 2023. Questo lavoro ha richiesto quasi un anno di preparazione e ha coinvolto il gruppo consiliare e il partito con l'obiettivo di presentare una legge elettorale condivisa tra le forze politiche rappresentate nel Consiglio Valle.

La proposta di legge n. 105 presentava alcune caratteristiche fondamentali, tra cui il mantenimento dei principi fondamentali della forma di governo regionale definiti dallo Statuto speciale. Questo comprendeva un modello assembleare con elezione indiretta del Presidente della Regione, ma con l'indicazione chiara che il gruppo consiliare con il maggior numero di seggi avrebbe potuto designare il candidato alla Presidenza della Regione.

Tuttavia, questa proposta non è stata accettata da alcuni membri della Lega VDA, e ciò ha portato a una serie di scontri interni e a un incontro a Roma tra le rappresentanze locali dei partiti di centrodestra e i loro referenti nazionali. La Segretaria della Lega VDA ha dichiarato che la loro proposta di legge sarà discussa insieme ad altre proposte in commissione e in aula, e il risultato finale sarà un compromesso tra i vari testi.

A luglio, si è verificato un cambiamento significativo quando è stato annunciato che le proposte di legge esistenti sarebbero state ritirate per presentarne una nuova. Questa decisione ha causato confusione all'interno del gruppo e ha creato divisioni, in quanto sembrava essere dettata dalla "segreteria del partito" e dai vertici nazionali senza alcun confronto o discussione interna.

Il nuovo testo, identificato come proposta di legge n. 118, presentava elementi di distonia rispetto al lavoro precedentemente svolto e ha introdotto il principio del "simul simul," che non era in linea con lo Statuto Speciale di Autonomia.

La situazione ha provocato una serie di dimissioni all'interno della Lega VDA e ha messo in discussione la coerenza politica del partito. Alcuni membri ritengono che la nuova proposta favorisca la designazione dei candidati da parte delle segreterie di partito, mentre altri sostengono che sia in linea con la volontà degli elettori.

In risposta a queste tensioni interne, Dennis Brunod, Stefano Aggravi e Dino Planaz hanno scelto di perseguire una via politica diversa, cercando di radunare forze libere che condividano i valori dell'Autonomia speciale, del federalismo, dell'identità e delle tradizioni valdostane, della difesa delle libertà individuali e dei valori conservatori della società. Questa scelta rappresenta un'opzione alternativa alla linea politica imposta dalla "segreteria" del partito sempre più supina al potere centrale.

pi/cht

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