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ATTUALITÀ | 16 agosto 2023, 20:05

A Cortina è guerra sulla pista olimpica di bob

La ristrutturazione della pista da bob per le Olimpiadi di Milano Cortina 2026 è un caso: in gioco c’è l’impatto sull’ambiente e milioni di fondi pubblici

L'impianto di Cesana, costruito per le Olimpiadi di Torino 2006 oggi inutilizzato

L'impianto di Cesana, costruito per le Olimpiadi di Torino 2006 oggi inutilizzato

La polemica sulla pista da bob di Cortina è un caso emblematico che mette in evidenza una serie di preoccupazioni ambientali e finanziarie legate alla ristrutturazione in vista delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026. Questo progetto non solo pone in discussione l'impegno a realizzare le Olimpiadi in modo sostenibile, ma solleva anche dubbi sul destino dell'ambiente circostante e sull'uso efficiente delle risorse pubbliche.

Mentre ci si avvicina all'inaugurazione dei Giochi olimpici invernali del 2026, il Cortina Sliding Center dovrebbe essere il centro delle competizioni di bob, slittino e skeleton. Tuttavia, attualmente, il progetto è solo sulla carta. Non sono ancora iniziati i lavori di ristrutturazione, e il tempo stringe, dato che tutto deve essere pronto entro dicembre 2024.

Inoltre, c'è il problema dell'ambiente. Questo impianto, se realizzato secondo i piani attuali, potrebbe avere un impatto significativo sull'ecosistema circostante e andrebbe contro l'obiettivo di rendere queste Olimpiadi le più sostenibili di sempre.La pista da bob di Cortina è stata in disuso per anni e la natura ha iniziato a reclamare il suo spazio. L'area intorno alla pista è coperta di muschio, e l'abbandono ha causato danni strutturali. La sua ristrutturazione richiede sforzi enormi, dato che gran parte del tracciato deve essere modificato e ampliato per ragioni di sicurezza.

Questo comporterebbe una significativa deforestazione, con la perdita di oltre 25.000 metri quadrati di vegetazione. Inoltre, saranno necessari ingenti prelievi di acqua dalle riserve comunali per la formazione del ghiaccio, in un contesto già colpito dalla scarsità di risorse idriche e dalla diminuzione delle precipitazioni nevose annuali.

L'approccio alle Olimpiadi sostenibili sembra essere messo in discussione da questo progetto, dato che la sua realizzazione richiederebbe l'uso di sostanze chimiche e l'emissione di inquinanti, contravvenendo così agli ideali di sostenibilità ambientale.Il contesto locale riflette l'opposizione a questo progetto. Gli abitanti di Cortina sono preoccupati per l'alto impatto ambientale dell'impianto e sono scettici sulla sua utilità a lungo termine. Le associazioni del territorio hanno sollevato dubbi sin dall'inizio riguardo alla validità del progetto, chiedendosi se sia giustificato intraprendere una ristrutturazione così invasiva.In alternativa, è stato proposto di considerare l'uso dell'impianto di Cesana, costruito per le Olimpiadi di Torino 2006. Tuttavia, il Coni e le autorità venete hanno respinto questa opzione, temendo che la rinuncia alla pista di Cortina diminuirebbe il ruolo della città nell'ambito delle Olimpiadi.

Altre soluzioni potrebbero essere spostare le competizioni in un impianto già esistente nelle vicinanze o rinunciare completamente alle discipline di bob, slittino e skeleton. La situazione è complessa e urgente, dato che il tempo sta scadendo e i lavori devono iniziare entro settembre per rispettare i tempi richiesti dal Comitato Olimpico Internazionale.In sintesi, la controversia sulla pista da bob di Cortina evidenzia le sfide legate all'equilibrio tra gli obiettivi olimpici, l'ambiente circostante e l'uso delle risorse pubbliche. La decisione finale avrà un impatto duraturo sulla regione, sulle Olimpiadi stesse e sul rispetto degli impegni di sostenibilità.

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