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Piemonte NordOvest | 02 giugno 2023, 08:00

VENTESIMA EDIZIONE PER LA VALORIZZAZIONE DELLA VALLE DELLA DORA RIPARIA

di Lodovico Marchisio Foto di Arnaldo Reviglio e Roberta Maffiodo

Sul sentiro archeologico

Sul sentiro archeologico

Domenica 28 maggio 2023 le sezioni del CAI (TAM, GEB, UGET, Sezione di Torino e Intersezionale Valsusa Valsangone), la Delegazione FAI della Valle di Susa e Pro Natura Piemonte unitamente ai Comuni di Sant’Antonino di Susa, di Vaie, di Chiusa di San Michele e di Sant’Ambrogio di Torino hanno organizzato la ventesima escursione finalizzata a valorizzare e a far conoscere i territori prossimi al fiume.

La camminata, per un dislivello complessivo di 250 m circa e una lunghezza di 13 Km oltre a transitare nei centri storici dei Comuni coinvolti ha toccato anche la borgata Cresto di Sant’Antonino di Susa. Piero Delvecchio, storico locale e attivo nel volontariato culturale, ha illustrato le ricchezze della Chiesa Parrocchiale di Sant'Antonino martire, recentemente oggetto di nuovi elementi portati alla luce, il setificio Gaudin dismesso circa un secolo fa, il Canale Cantarana, la fornace di calce operativa sino al terzo decennio del Novecento.

Davanti alla Cappella Madonna della Grazia (Chiusa San Michele)

Poi una bellissima mulattiera ci ha condotti alla borgata Cresto dove siamo stati piacevolmente accolti presso il chiosco del Parco Ilse Scholze Manfrino, luogo anche di educazione ambientale per scuole; successivamente è stata menzionata l’attività di Ilse, cittadina italo tedesca, sfollata da Torino, con amicizie nella frazione, che durante l’occupazione nazifascista si distinse per la collaborazione con le forze partigiane e il soccorso alla popolazione. Abbiamo poi anche ammirato il castagno secolare, la piccola via caratteristica al centro della borgata e il gioiello settecentesco della Cappella di Santa Brigida d’Irlanda, oggetto di recente importante restauro conservativo.

Attraverso castagneti e una distesa prativa (con una vigna residuale) si è raggiunta un’altra bella mulattiera per la discesa a Vaie (Vayes sino al 1937), un paese noto per l’ottima qualità dell’acqua (rinomate le sorgenti  del Truc e del Penturetto). Una breve sosta presso l’area palustre con uno stagno dove un tempo veniva macerata la canapa e un’altra al Santuario di San Pancrazio, in panoramica posizione sovrastante il paese, già sede della Parrocchia  e Santuario da metà Ottocento, dove ad attenderci c’era il priore Marco Cuatti, hanno preceduto la visita al Museo Laboratorio della Preistoria.

Qui abbiamo potuto scoprire le antichissime origini preistoriche locali e ammirare un’interessante collezione di oggetti di uso quotidiano nell’Età Neolitica. Successivamente  abbiamo intrapreso il percorso didattico che ci ha condotti al “Riparo Rumiano” e alla capanna preistorica ricostruita, siti  caratteristici della storia più antica. Un grazie doveroso alle signore Monica e Carla che ci hanno accompagnati con eloquenti illustrazioni.

 

Ritornati all’area attrezzata la meritata pausa pranzo con a seguire il melodioso canto “Chiesetta alpina” intonato da Roberta Maffiodo. Percorrendo la storica ciclabile della Valsusa abbiamo raggiunto Chiusa di San Michele, facendo tappa sul confine comunale presso il ponte sul rio Combalosa per alcuni cenni sul sistema idrografico della Valle.

Successivamente ci ha raggiunti Sergio Maritano, altro appassionato della storia locale e attivo nel  volontariato, che ci ha accompagnati nelle visite alla Cappella campestre delle Grazie e alla chiesetta di S. Croce, un tempo detta anche "del ballo”, con cenni anche sulle esondazioni del rio Pracchio e sulla casa di Nilo (già osteria con cantine e scuderia e poi bottega di fabbro e sede di centrale elettrica).

Successivamente al Planetario (ex cappella di San Giuseppe) abbiamo ammirato gli scavi effettuati dal 2003 che hanno portato alla luce le antiche fondazioni risalenti, secondo gli archeologi, ai secoli VI e VII, tali da far presumere la collocazione dell'edificio all'interno dello sbarramento attraverso la valle conosciuto come "muro longobardo". Qui oltre alla spiegazione della signora Maria Sofia è intervenuto anche il Sindaco Fabrizio Borgesa che ci ha poi accompagnati sino alla Chiesa Parrocchiale di San Pietro Apostolo e alla sua sacrestia, con pregevoli opere d’arte.  

Si è proseguiti per Sant’Ambrogio di Torino transitando a fianco del Lago dei Camosci (sito naturalistico e rifugio culturale di bassa montagna ai piedi della Sacra di San Michele) e alla vicina partenza della ferrata Carlo Giorda, dove siamo stati colti da alcuni rovesci di pioggia. Giunti sul piazzale della Chiesa dedicata a San Giovanni Vincenzo con il suo possente campanile romanico, accolti dai consiglieri comunali Arianna Maritano e Claudio Tatti, si è poi visitato il piccolo museo delle paste di meliga con l’appassionato intervento di Americo Rotatori e la mostra archeologica nella Torre Comunale contenente un pregevole affresco illustrato da Roberta Crisarà, che ci ha poi accompagnati lungo la cinta muraria, facendoci ammirare la fontana settecentesca della Rustà, una Torre Circolare e la Villa Neveux (sede municipale dal 1957), per raggiungere poi la stazione ferroviaria.

Roberta Maffiodo si esibisce con il canto Chiesetta Alpina

L’intera escursione, coordinata e condotta da Arnaldo Reviglio socio CAI e componente della Delegazione FAI della Valle di Susa, è stata seguita dal sottoscritto, accompagnatore emerito CAI, con l’apporto di Matteo Zanfabro che in modo impeccabile chiudeva la comitiva.

Si è anche voluto ricordare la figura della presidente del CAI sezione di Susa Aurora Adini, prematuramente scomparsa la scorsa settimana durante un trekking all’Isola d’Elba.

red.ascova

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