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Zona Franca | 16 maggio 2023, 13:00

VOX POPULI: L’olio di noci per la lampada sembra uno spreco

Cosa c'è di caritatevole e spirituale in questo uso dell'olio di noci?

VOX POPULI: L’olio di noci per la lampada sembra uno spreco

Ho letto: Alla Valle d’Aosta l’onore di donare l’olio per la Lampada di San Francesco, offrirà 300 litri di olio di noci. Lungi dall'essere blasfemo e con il tutto il rispetto per le manifestazioni religiose, non mi sembra un gesto spirituale ma direi adatto a un rito pagano.

A me sembra uno spreco alimentare di prodotti di alta qualità e forse  anche un contributo all'inquinamento. Un litro di olio di noci costa circa 75 euro e produce 8890 calorie prevalentemente da grassi polinsaturi e monoisaturi. Quindi sono buttate  2.267.000 calorie nobili e 22.500 euro. 

Tenendo conto che una persona in media ha bisogno di 2000 calorie al giorno le calorie usate consumate equivalgono al fabbisogno calorico giornaliero di 1.133 persone. Cosa c'è di caritatevole e spirituale in questo uso?

Facendo un paragone con l’olio di oliva, i due olii hanno calorie uguali.  Olio extra oliva: grassi saturi 15% monoinsaturi 77 % e poliinsaturi 8%; olio di noce  qualitativamente migliore: saturi 9 mono 22 e poli 63. I saturi non sono da eliminare ma da consumare con moderazione perché possono aumentare il colesterolo LDL (aterogeno). Però dipende dal cibo dove sono contenuti: per esempio fontina e parmigiano ne hanno molti ma anche tante altre proprietà positive...tra l'altro sono buoni e fanno bene all'umore.

I monoinsaturi a dosi contenute aumentano il colesterolo HDL (spazzino delle arterie) e diminuiscono LDL (Aterogeno). I polinsaturi sono cosiddetti essenziali cioè l'organismo non è in grado di produrli .

Un ulteriore elemento di valutazione degli olii  è la resistenza all'ossidazione ed alla fusione (punto di fumo) con il calore, cioè quando usati per la  frittura.  In questo caso i migliori sono quelli contenenti più acidi grassi monoinsaturi ( extra vergine oliva e secondariamente arachidi)  perché i polinsaturi  resistono molto meno al calore.

red.

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