L’Osservatorio è costituito dagli Assessori alle Opere pubbliche, Territorio e Ambiente e Agricoltura e Risorse Naturali, che ne coordinano congiuntamente il funzionamento, e dai rappresentanti dei competenti dipartimenti Programmazione, risorse idriche e territorio, Ambiente, Sviluppo economico ed energia e Agricoltura, Sanità e Salute, Turismo, Sport e Commercio, del Centro funzionale regionale, del BIM e dell’ARPA Valle d’Aosta e del CPEL.
L’Assessore Sapinet evidenzia che “la situazione di criticità idrica determinata dall’anomalo andamento delle stagioni invernali 2021/2022 e 2022/2023 è ormai un fatto strutturale e non solo emergenziale. Una criticità da affrontare con un programma di interventi a medio/lungo periodo da affiancare a provvedimenti immediati volti a ridurre gli effetti contingenti della scarsità di precipitazioni atmosferiche”.
Prosegue l’Assessore Sapinet: “L’istituzione dell’Osservatorio testimonia l’attenzione con la quale il governo regionale intende affrontare la situazione al di là dell’adozione di singoli interventi urgenti, già adottati e che saranno ulteriormente attuati, per individuare le criticità specifiche non solo per l’approvvigionamento della risorsa a uso idropotabile e irriguo, ma anche per i comprensori sciistici e produzione idroelettrica, definire esigenze e priorità di un piano a media e lunga scadenza di interventi di potenziamento e di razionalizzazione degli approvvigionamenti idrici”.
L’Assessore Carrel sottolinea che “per l’Assessorato dell’agricoltura, l’istituzione di un osservatorio, che faccia da cabina di regia, è fondamentale per poter condividere tutti i dati necessari all’analisi dettagliata dei punti di forza e delle criticità. Questo strumento è inoltre necessario per orientare al meglio gli investimenti futuri, consapevoli che l’uso delle acque debba essere in primis civile e in seconda battuta irriguo. Questo osservatorio integra le politiche già messe in piedi dall’Assessorato al fine di incentivare le migliorie necessarie e l’efficientamento degli impianti esistenti per il tramite fondamentale dei Consorzi di Miglioramento Fondiario. Questi ultimi sono i pilastri sui quali si devono basare le nostre politiche inerenti a questa rilevante problematica”.
“La sinergia fra gli enti diventerà un elemento strategico per poter individuare con maggior cura e precisione gli interventi meritevoli di essere finanziati dal punto di vista progettuale e mirare ad accedere alle risorse messe in campo dal governo, nell’ambito del PNRR e del piano irriguo nazionale”.