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AMBIENTE | 05 maggio 2025, 14:31

“Quarteins pour Quart”: la forza silenziosa della comunità che ricuce i sentieri

Più di novanta persone, una montagna da curare e una comunità che non si tira mai indietro. A Quart, la giornata del 3 maggio si è trasformata in una lezione di civiltà e impegno collettivo

Anche i bambini in azione

Anche i bambini in azione

C’è chi dice che la montagna viva solo d’estate, quando arrivano i turisti. Ma basta una giornata come quella di sabato scorso, il 3 maggio, per capire che la montagna – almeno a Quart – vive 365 giorni l’anno, alimentata da chi la ama, la protegge e la rimette in piedi quando la natura si fa sentire con tutta la sua forza.

La tradizionale giornata di “Quarteins pour Quart” si è trasformata ancora una volta in una corvée corale, fatta di stivali infangati, motoseghe in spalla e sorrisi condivisi. Oltre 90 volontari, tra cui anche una squadra di bambini, hanno partecipato all’attività di manutenzione e pulizia dei sentieri nella prima collina e nei tratti in quota, messi a dura prova dalla violenta ondata di maltempo di metà aprile.

«Non è solo una giornata di lavoro – spiega il sindaco Fabrizio Bertholin –, ma un’occasione per ritrovare il senso del vivere insieme. Quart ha nel DNA il concetto di partecipazione: qui la comunità non si limita ad abitare, ma si prende cura del territorio ogni volta che ce n’è bisogno».

In effetti, i fatti parlano chiaro. Nei giorni precedenti l’evento ufficiale, un gruppo di abitanti de La Montagne ha già anticipato i tempi, liberando la strada poderale che conduce agli alpeggi da alberi schiantati. Senza clamore, senza riflettori: solo il rumore delle seghe, lo scricchiolio dei rami, la determinazione delle braccia.

E poi i più piccoli, che in località Prebenda hanno rimesso a nuovo il campetto da gioco. Una scena quasi simbolica: adulti che riaprono sentieri tra i boschi, bambini che custodiscono gli spazi del futuro. Due generazioni che si incontrano nel gesto più semplice e necessario: prendersi cura.

La giornata si è conclusa attorno a un tavolo, con un pranzo comunitario offerto dall’Amministrazione comunale, perché dopo il lavoro c’è la festa, e dopo la fatica, il racconto condiviso.

«In un’epoca dove si parla tanto di comunità, ma si vive spesso da soli – ha aggiunto Bertholin –, giornate come questa sono un promemoria: il bene comune si costruisce con gesti concreti, e qui a Quart siamo orgogliosi di non dimenticarlo mai».

ca.du.

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