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ATTUALITÀ POLITICA | 26 aprile 2023, 13:41

CIME BIANCHE E TUTELA AMBIENTALE

COMUNICAZIONE POLITICA AUTOGESTITA - Resoconto dell'incontro pubblico organizzato da Rete Civica e Europa Verde

CIME BIANCHE E TUTELA  AMBIENTALE

Il 22 aprile 2023, Giornata Mondiale della Terra, si è svolta a Verrès l'iniziativa pubblica sul progetto di costruzione di una serie di impianti a fune nel Vallone di Cime Bianche, un tema forte del dibattito politico.

Gianpaolo Fedi  ha svolto la prima comunicazione evidenziando le motivazioni per cui è stato istituito il SIC (Sito di Importanza Comunitaria) Natura 2000 ZPS-ZSC “Ambiente glaciale del Monte Rosa”, che comprende anche il Vallone di Cime Bianche.

Un’area particolarmente interessante da un punto di vista geologico, in quanto sono visibili e leggibili gli strati e i livelli dell'antico fondo oceanico emerso; per la flora, con la presenza di una biodiversità vegetale che dalle zone dei pascoli raggiunge i suoli periglaciali; l’area di Cime Bianche rappresenta inoltre un'importante ambiente migratorio per la fauna tipica delle nostre montagne e l’avifauna.

Il Vallone è ricco di testimonianze storiche (passaggi di popolazioni, relazioni, commerci…) ben documentate per l’epoca romana, ma anche per alcuni reperti del neolitico. Da qui parte il Ru Courthoud, un’opera costruita nel Medioevo per portare acqua dai ghiacciai fino alla collina di Saint-Vincent, da sempre piuttosto arida. Importante l’antica attività di estrazione e lavorazione della pietra ollare, di cui si trovano ancora molti manufatti.

Un sito prezioso che occorre tutelare da appetiti speculativi, che ben poco hanno a che vedere con l’ambiente, e che verrebbe alterato in modo irreparabile dal collegamento funiviario e da tutte le impattanti opere accessorie necessarie per la sua costruzione e manutenzione.

Chiara Minelli ha presentato il percorso che ha portato all’ipotetico progetto di costruzione del collegamento funiviario da Ayas al Breuil. Lo studio di fattibilità, commissionato dalla Società Monterosa su richiesta della Regione, è stato consegnato nel novembre 2022. Prevede cinque possibili opzioni. Ci sono varianti nella tipologia degli impianti e variazioni dei tracciati, ma tutte le opzioni prevedono l'attraversamento dell'intero Vallone, in cui comunque non è possibile la realizzazione di piste da sci. Per tutte e cinque le proposte la valutazione di incidenza ambientale è negativa; anche la n. 5, ritenuta la meno impattante, andrebbe a incidere significativamente sugli habitat di alcune specie.

L'opera richiederebbe la collocazione lungo il Vallone di alti  tralicci, alcuni anche oltre cinquanta metri, per coprire un tragitto di circa 9 km, con un danno irrimediabile in una zona oggetto di protezione speciale per la qualità del suo habitat naturale, e per  la varietà della flora e della  fauna che la caratterizza.

I costi di realizzazione sarebbero notevoli, con oscillazioni a seconda delle varie opzioni.  Quella che risulterebbe la scelta “obbligata”, la numero cinque, ha un costo previsto di oltre 114 milioni di euro.

Il progetto da anni incontra l'opposizione del Comitato “Ripartire dalle Cime Binache”, del Cai, di Legambiente e di numerose altre associazioni di tutela ambientale che propongono invece interventi di valorizzazione naturalistica attraverso un Piano di gestione dell'area, potenziando la fruibilità escursionistica e valorizzando  le tracce dell'antica lavorazione della pietra ollare e gli aspetti geologici, archeologici, storici del Vallone.

Lo studio di fattibilità è attualmente all'esame delle competenti Commissioni consiliari, un esame che richiederà tempo, a cui dovrebbe poi seguire una decisione di indirizzo da parte della Regione. Il percorso del progetto non è comunque agevole visto i costi che comporta, i dubbi sulla sua reale utilità, l'impatto ambientale che determinerebbe, ma soprattutto considerati i precisi vincoli normativi che esistono. Sarà compito delle consigliere regionali di PCP informare su tutti i passaggi e momenti significativi del percorso di esame.

Elio Riccarand ha affrontato specificatamente gli aspetti normativi e giuridici che riguardano il progetto di collegamento funiviario. Essendo una nuova costruzione, da realizzare in una Zona di protezione speciale istituita per conservarne gli elementi naturali,  ricade nei vincoli  posti in primis da due provvedimenti: il Decreto Ministeriale 17 ottobre 2007 e la Deliberazione di Giunta regionale n. 1087 del 2008. Entrambi i provvedimenti affermano lo stesso principio: nelle ZPS  si possono fare degli interventi solo se di rilevante interesse pubblico e solo se hanno ottenuto una positiva valutazione sulla loro incidenza.

Sia il DM sia la DGR escludono però alcuni interventi, per i quali non si procede neppure alla valutazione di incidenza. E fra questi interventi  esplicitamente vietati vi è “la realizzazione di nuovi impianti di risalita a fune e nuove piste da sci”.  E' paradossale  che in uno Studio come quello commissionato dalla Società Monterosa non ci sia una parte dedicata all'approfondimento della normativa e della fattibilità giuridica dell'opera.  Un'assenza grave, non casuale ma determinata dalla carenza di argomentazioni da mettere in campo per superare l’esplicito divieto della normativa.

Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde e deputato della Repubblica italiana,  ha anzitutto ricordato che l’istituzione della Giornata Mondiale della Terra, che si celebra il 22 aprile, è un invito a riflettere ed agire per la salvaguardia di un Pianeta fortemente minacciato da un modello di sviluppo non rispettoso dell'ambiente, che sta producendo danni irreversibili. Bisogna prendere atto  della progressiva carenza di pioggia determinata dal surriscaldamento del Pianeta, dal fatto che il cuneo salino è penetrato fino a 20 Km dalla foce del Po. Ha evidenziato che la neve su cui si è potuto sciare nei mesi scorsi è stata un gran parte prodotta artificialmente. E' irresponsabile continuare con questo modo di operare che è energivoro e inquinante. Il progetto di infrastrutturazione del Vallone delle  Cime Bianche è un esempio emblematico di scarso rispetto per l'ambiente naturale.

Può però essere di conforto, per chi si batte contro l' impianto funiviario in una zona di importanza naturalistica comunitaria, sapere che la normativa di tutela non può essere aggirata. Anche in altri casi i vincoli normativi hanno prevalso sugli interessi economici.

Europa Verde è a disposizione per le iniziative parlamentari che i valdostani riterranno opportune e l’on. Bonelli ha annunciato che scriverà alla Segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, per chiedere un impegno anche da parte del Pd nazionale e valdostano a tutela del Vallone di Cime Bianche. 

Dopo le comunicazioni, sono seguiti vari interventi dal pubblico, con commenti e domande sugli aspetti trattati nelle quattro relazioni. (Rete Civica)

red

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