Il testo prende spunto dalla considerazione che l’archeoastronomia, scienza che studia le conoscenze di astronomia delle popolazioni antiche e le relative connessioni con la vita sociale e religiosa del periodo, ci consente di penetrare il pensiero più profondo delle popolazioni antiche.
Considerato che i Celti non usavano affidarsi agli scritti per immortalare le proprie credenze, i metodi dell’archeoastronomia sono indispensabili per lo studio delle conoscenze di questo popolo. Attraverso la strada delle stelle si possono riscoprire aspetti sorprendenti della cultura celtica, tra i quali la raffinata misura del tempo, la loro tipica ossessione per la parte chiara e la parte scura dell’anno, del mese e del giorno, l’originale struttura calendariale, la profonda e caratteristica simbologia, il curioso rito dell’interramento del fulmine.
Attraverso il testo vengono introdotti numerosi elementi di novità: innanzi tutto la nuova interpretazione del calendario gallo-romano di Coligny, scoperta per la quale all’autore è stato intitolato un pianetino, il 4993 Cossard, da parte dell’International Astronomical Union. Altri spunti originali sono l’importanza del pianeta e l’interpretazione astronomica dello Zodiaco di Grand.
Guido Cossard è laureato in fisica ed è Presidente dell'Associazione Ricerche e Studi di Archeoastronomia Valdostana.
Attivo conferenziere, ha tenuto numerose conferenze nel campo dell’astronomia ed in particolare dell’archeoastronomia