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Governo Valdostano | 23 marzo 2023, 15:31

Il NO al cibo sintetico unisce la politica valdostana

Approvata la mozione a sostegno della petizione di Coldiretti con i sì di tutti i consiglieri regionali

Il NO al cibo sintetico unisce la politica valdostana

Valle d’Aosta rivolge un plauso al Consiglio regionale della Valle d’Aosta che, nella seduta odierna di giovedì 23 marzo, ha votato all’unanimità – solo il gruppo consiliare di PCP non ha partecipato al voto – la mozione presentata dalla Lega Vallée d’Aoste a sostegno della petizione, promossa a livello nazionale da Coldiretti, contro il cibo sintetico e a favore di tutte le iniziative di sensibilizzazione al riguardo sostenute dal mondo agricolo valdostano.

Con un voto trasversale il Consiglio regionale valdostano richiama l’attenzione sui rischi della diffusione del cibo da laboratorio, sulla necessità di difendere il patrimonio enogastronomico del territorio e sull’esigenza di preservare la salute dei consumatori.

La decisione del Consiglio regionale si inserisce in un contesto in cui la sensibilità nei confronti del cibo naturale, prodotto dal suolo e dal lavoro agricolo, e l’attenzione nei confronti dei consumatori sono cresciute negli anni grazie anche alla presenza capillare dell’agrimercato Lo Tsaven e alla recente inaugurazione del mercato coperto di Campagna Amica, veri luoghi di incontro e di scoperta delle eccellenze enogastronomiche valdostane.

“E’ un’azione fondamentale e tangibile che sostiene la grande mobilitazione di Coldiretti contro il cibo creato in provetta. Le multinazionali approfittano della crisi – evidenziano Alessio Nicoletta e Elio Gasco rispettivamente Presidente e Direttore Coldiretti Valle d’Aosta – per imporre sui mercati “cibi Frankenstein”, dalla carne prodotta in laboratorio al latte “senza mucche” che potrebbe presto inondare il mercato europeo”.

Il timore espresso da Coldiretti è originato dal recente via libera negli Stati Uniti alla carne prodotta in laboratorio e dal rischio che l’Unione Europea voglia intraprendere la stessa strada. 

“Dietro questi tipi di prodotti ingegnerizzati in laboratorio ci sono gli interessi di multinazionali, mondo della finanza e lobbies. Rappresentano una vera e propria minaccia per l’agricoltura italiana, la salute dei consumatori e la biodiversità del pianeta” continuano Nicoletta e Gasco

“Le bugie sul cibo in provetta confermano – continuano Nicoletta e Gasco - che c’è una precisa strategia delle multinazionali che puntano a modificare stili alimentari naturali fondati sulla qualità e la tradizione, sui prodotti del territorio stagionali. Per questo siamo pronti a dare battaglia poiché quello del cibo Frankenstein è un futuro da cui non ci faremo mangiare”.

La raccolta firme per la petizione che dice No al cibo sintetico, che in tutta Italia ha già superato le 400 mila adesioni, prosegue nei mercati e nelle iniziative di Campagna Amica, nelle sedi e negli uffici di zona di Coldiretti presenti sul territorio.

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