Coltivare nelle aiuole del quartiere Cogne di Aosta frutta e ortaggi che potranno essere raccolti da tutti i cittadini. È il progetto di cittadinanza attiva messo in piedi dalle associazioni Quartiere Cogne e Opera Omnia e da Com.E.Sol, gruppo informale che propone attività per bambini e ragazzi, in collaborazione con il Comune di Aosta. "L'idea l'abbiamo copiata da altri paesi come Inghilterra e Francia in cui questa pratica è già molto diffusa- spiega Manuel Voulaz di Com.E.Sol-. Si tratta di realizzare delle aiuole edibili, che vanno oltre i più conosciuti orti urbani: le aiuole e le fioriere, al posto di essere adibite al semplice verde urbano, ospitano ortaggi e piante che possono produrre del cibo".
Il progetto "ha preso molto piede in aree urbane e quartieri degradati di grandi città - prosegue Voulaz- perché oltre a fornire del cibo per le persone ha anche una funzione di educazione e di cittadinanza attiva molto forte, soprattutto per i ragazzi, perché si è chiamati ad occuparsi du uno spazio ricevendo qualcosa in cambio". Le aiuole del quartiere inizialmente coinvolte nel progetto saranno soltanto due, per via dei lavori di riqualificazione che interesseranno il quartiere, finanziati dal programma Pinqua. Si trovano davanti alla scuola Emile Lexert, in via Cavagnet, e presentano un
a superficie di 100 metri quadrati l'una in cui far crescere piante e ortaggi. Per coltivarle, sarà utilizzata una nuova tecnologia, chiamata S.M.T., già in uso in agricoltura ma mai sperimentata in un contesto urbano.
Si tratta di un'acqua informata a determinate frequenze che dà dei risultati molto interessanti dal punto di vista della produzione delle piante- spiega Caroline Bionaz, segretaria di Opera Omnia, che proprio lo scorso anno si è occupata, insieme al Centro sperimentale di Saint-Marcel, di diffondere dei dati sul suo utilizzo in agricoltura-. A parità di superficie coltivata, questa tecnologia aumenta la produzione di frutti e ortaggi, la resilienza delle piante, la capacità di resistenza ai patogeni e agli insetti. Ci sembrava interessante in un contesto come questo, dove passano persone, animali, bambini, trattare le piante con qualcosa che non sia velenoso e che non sia chimico".
A prendersi cura delle piantine saranno i volontari dell'associazione Quartiere Cogne, gli studenti e i ragazzi coinvolti nei progetti proposti da Com.E.Sol. Frutta e ortaggi potranno poi essere raccolti da tutti gli abitanti del quartiere. "Abbiamo già un'idea di che cosa vogliamo piantare- spiega Rosalia Ventrini, presidente dell'associazione Quartiere Cogne che si prende cura di oltre 2.000 metri quadrati di aiuole-, ma vogliamo coinvolgere gli abitanti del quartiere nella scelta".
Altro aspetto riguarda la fase di progettazione e di analisi del terreno: "Il progetto si ispira alla permacultura e esige una buona progettazione- aggiunge Voulaz-. Dobbiamo anche analizzare la tipologia di terreno e siamo già in contatto con degli esperti che ci indicheranno cosa è meglio piantare". Per partire definitivamente con il progetto manca ancora un ultimo passaggio burocratico a cura del Comune che, secondo quanto riferito dall'assessore comunale ai Lavori pubblici Corrado Cometto, dovrebbe concludersi a giorni.