La recente richiesta di rinnovo autorizzativo alla gestione della discarica di Pompiod, da parte della società Ulisse 2007 srl, per riprendere la coltivazione e l'abbancamento dei rifiuti ci impone di ripresentare alcune riflessioni fatte nel corso del tempo e chiedere che la pagina bianca del programma della futura maggioranza si occupi di questo tema.
La discarica di Pompiod è stata oggetto negli anni di due interventi di messa in sicurezza: uno eseguito tra il 2003-2004, a seguito del procedimento giudiziario n.2111-01 RGNR generato dal rinvenimento in discarica di rifiuti non compatibili con quelli autorizzati, l'altro appena concluso inerente alle risultanze delle memorie del consulente tecnico PM rispetto al procedimento penale 1567/2019 e alla sentenza del Tribunale Ordinario di Aosta n. 17 del 24 gennaio 2022.
In particolare, la memoria sopracitata ha rilevato il reato di conferimento illecito di rifiuti, essendo stati conferiti materiali non conformi ai CER autorizzati (alcuni rifiuti depositati in discarica risultavano miscelati ad altri contenenti fibre di amianto, idrocarburi, mercurio, cromo ecc.) e una carenza nella documentazione progettuale e amministrativa, nonché diversi aspetti critici relativi alla barriera di confinamento, ai sistemi di contenimento e di abbattimento delle polveri, al sistema di monitoraggio delle acque sotterranee e alla necessità di un controllo trentennale successivo alla chiusura e destinazione finale del sito.
Dopo due interventi di messa in sicurezza sul medesimo sito, un ulteriore carico di materiale per completare la volumetria concessa a nostro parere comporterebbe dei rischi sulla tenuta dei teli sottostanti, ma soprattutto l’obbligo di impostare una pratica di VIA, conforme al Piano di gestione dei rifiuti approvato nel maggio 2022, che ne precluderebbe peraltro il rilascio in rinnovo.
Ci aspettiamo quindi che su quel foglio bianco si parli della "riqualificazione dell'area della discarica di Pompiod" come indicato nelle conclusioni della perizia della procura, ossia che "un sito di discarica rimarrà tale nel tempo, recintato, sorvegliato e manutenuto, concordando con i portatori di interesse e le comunità interessate una destinazione d'uso compatibile quale, ad esempio, la riforestazione per il ripristino paesistico dell'area."