Ormai questo evento fa parte della storia della città e della Valle, travalica i confini del territorio aostano per affondare le radici in un passato denso di episodi, di vita vissuta, di tradizioni. Oggi vogliamo invece raccontare un aspetto particolare della Fiera, ovvero il percorso filatelico che negli ultimi anni ha accompagnato la kermesse dedicata all’artigianato valdostano di tradizione.
Il primo importante ricono - scimento filatelico arriva nel 2009 con l’emissione di un bel francobollo da €. 0,52 in occa - sione del Millenario della Fiera. Nel bozzetto, opera di Anna Maria Maresca, venivano rappresentati alcuni prodotti tipici dell’artigianato tradizionale valdostano, la figura di un artigiano-artista e un paio di sabot in legno, il prodotto più caratteristico della fiera. L’allora Presidente della Giunta Regione Autonoma Valle d’Aosta, Prof. Dino Vièrin, così si esprimeva nel bollettino ufficiale di Poste Italiane:
“… La Fiera, ricca di fascino e di mistero, sorprende per la capacità di rinnovarsi ogni anno agli occhi del visitatore, testimoniando così l’espressione artistica del legame che il popolo valdostano ha con la propria tradizione, conservandone inalterati i valori nonostante le trasformazioni portate dal progresso…“.
Non sono mai mancate poi le sottolineature marcofile con l’emissione di pregevoli annulli speciali che hanno sempre obliterato cartoline postali dedicate. Qui si seguito una breve carrellata.
Anche quest’anno, in occasione della 1023^ edizione, nel solco della tradizione su richiesta della RAVA – Assessorato Sviluppo Economico Formazione e Lavoro-Dipartimento Sviluppo Economico ed Energia, puntuale arriva per i collezionisti il nuovo annullo nel classico formato tondo che riproduce il logo del 2023
Il servizio temporaneo verrà effettuato a cura dello Sportello Filatelico di Poste Italiane si svolgerà presso l’Ufficio di Aosta ,via Arcidiacono Renè Ribitel 1, sia il giorno 30 che il giorno 31 (con date diverse sull’impronta) dalle ore 08,30 alle ore 18,00. Gli annulli saranno poi disponibili per i successivi 60 giorni, al termine dei quali verranno depositati presso il Museo di Storia della Comunicazione di Roma per entrare a far parte della collezione storico postale.
Abbiamo incontrato il Dirigente Marco Riccardi, Dirigente dell’Assessorato e Responsabile della Fiera (nella foto).
Dottor Riccardi, oltre mille anni di tradizione rappresentano una grande eredità da preservare soprattutto per le future generazioni.
R. Un’eredità unica nel suo genere. Una fiera millenaria con un seguito di pubblico decisamente importante se commisurato a una realtà piccola come quella valdostana. Un caleidoscopio di saperi che racchiude messaggi forti ance e soprattutto peri i giovani. Proprio ai giovani abbiamo voluto rivolgere un’attenzione particolare in questa edizione della fiera con tante piccole novità: come ad esempio l’apertura al mondo social ela partecipazione di alcune scuole nella realizzazione dei manifesti E parallelamente abbiamo voluto lanciare anche le botteghe scuola: uno strumento per agevolare chi vorrà far diventare l’artigianato di tradizione la sua professione.
Quanti espositori saranno presenti in questa edizione?
R. Saranno 999 di cui 766 nel settore tradizionale ed equiparato. Mentre saranno 75 i professionisti e i maestri artigiani presenti nell’Atelier des métiers.
La collaborazione con Poste Italiane è ormai consolidata, come abbiamo visto, e tra le varie tradizioni, anche quella filatelica rappresenta un appuntamento ormai imperdibile. Quanto ritiene sia importante il messaggio che può essere veicolato attraverso questa iniziativa postale?
R. Si tratta di una collaborazione storica che vuole portare a tutti gli appassionati di filatelia (ma non solo a loro) un messaggio di fratellanza e di festa: valori che da sempre sono il cuore della millenaria.
La crisi economica post pandemica non ha colto impreparato il tessuto produttivo e artigianale della Valle d’Aosta, ma forse ha permesso di ripensare l’economia più “a misura d’uomo” quasi in controtendenza con la globalizzazione. In tal senso la Fiera di Sant’Orso è la conferma che il tempo passa ma il sapore delle buone cose non invecchia mai?
R. Il ritorno alla normalità era atteso da tutta la comunità valdostana. Nel nostro settore – l’artigianato di tradizione – l’Assessore allo sviluppo economico, formazione e lavoro Luigi Bertschy ha voluto fin da subito dare dei messaggi forti a tutti imperniati sul concetto di comunità, prima con la fiera on line nel 2021 e l’anno scorso con l’edizione straordinaria in presenza svoltasi per la prima volta nella storia nel mese di aprile. Quest’anno la fiera torna nel suo alveo naturale: il mese di gennaio. E il sapore della tradizione torna prepotentemente a farsi sentire.
Quale invito vuole rivolgere a quanti vorranno venire a visitarvi?
R.L’invito è quello di gustarsi le opere dei nostri magnifici artigiani e apprezzare il lavoro che svolgono con tanta sapienza tecnica e artistica e magari anche di comprare qualche pezzo, ricordando che sono pezzi unici praticamente senza prezzo. Nessuno si pentirà di un acquisto di questo tipo.
Aosta è pronta ad accogliere tutti quanti vorranno affollare le sue vie, colorate da mille luci, da mille espressioni artigianali, da mille colori, per un futuro sempre più ricco di tradizioni, anche spedendo una bella cartolina che porti un messaggio di pace, spensieratezza e speranza.