La musica come linguaggio universale, ma anche come strumento per coltivare talento e ricordare chi ha lasciato un segno nella comunità. È con questo spirito che sono state consegnate oggi, domenica, al teatro Giacosa di Aosta, le borse di studio della seconda edizione del concorso “Renato Angelucci”. Un’iniziativa nata lo scorso anno per ricordare la figura del noto commercialista aostano, scomparso nel 2021, grande amante della musica e socio del Lions Club Aosta Mont Blanc.
L’obiettivo è chiaro: sostenere e valorizzare i giovani musicisti valdostani più meritevoli, offrendo loro non solo un premio in denaro, ma soprattutto un’opportunità di crescita, visibilità e incoraggiamento nel proprio percorso artistico.
Già nella giornata di sabato, 37 candidati avevano sostenuto l’audizione presso l’auditorium “Renato Callisto Arnod” del Conservatoire de la Vallée d’Aoste. Davanti alla giuria composta da Massimo Bezzo (insegnante SFOM), Davide Benetti e Giovanni Miszczyszyn (docenti del Conservatoire), i giovani concorrenti si sono confrontati con impegno, tecnica e passione.
L’evento conclusivo ha avuto luogo nel pomeriggio di oggi, con le esibizioni dal vivo dei finalisti sul palco del Giacosa, davanti a un pubblico partecipe e visibilmente emozionato. Undici i musicisti selezionati, suddivisi in quattro categorie per fasce d’età e non più, come nella prima edizione, per percorso di studi. Una scelta pensata per offrire una valutazione più equa e valorizzare il potenziale a prescindere dal livello formale di formazione.
Nelle categorie A (under 11) e B (under 14), nessuna classifica: tutti premiati a pari merito per l’eccellente qualità dimostrata. Hanno ricevuto la borsa di studio, dopo essersi esibiti, Aurora Levi, Luce Pavan e Alexis Quey per la fascia A, mentre tra gli under 14 sono stati premiati Davide Boscolo e Louis Arthur Montrosset.
Nella categoria C (under 19), il primo premio è andato ad Aline Bozon con una brillante interpretazione di Felix Mendelssohn. Sul podio anche Nicolò Giglio e Alessandro Noto. Per la fascia D (under 27), il gradino più alto è toccato a Sveva Botrugno con un’esecuzione che ha coniugato la potenza di Beethoven alla raffinatezza di Wieniawski. A seguire, Philip Fontana e Gabriele Pramotton.
A sottolineare il significato dell’iniziativa, le parole di Renato Rovito, vicepresidente del Lions Club Aosta Mont Blanc:
«Questa idea è nata semplicemente per ricordare Renato, nostro socio, ma allo stesso tempo per dare ai giovani musicisti valdostani la possibilità di esprimersi. Una manifestazione che ritengo essere interessante, proprio perché coinvolge diversi giovani.»
Il concorso è organizzato dal Lions Club Aosta Mont Blanc, in collaborazione con l’Istituto Musicale Pareggiato della Valle d’Aosta. La formula, arricchita quest’anno dalla nuova suddivisione per età, ha dimostrato di funzionare: la musica diventa così ponte tra generazioni, tra memoria e futuro, tra impegno e sogno.
E in fondo, proprio come amava la musica Renato Angelucci, anche questa iniziativa dimostra che il talento, se accompagnato da passione e sostegno, può davvero risuonare forte.












