Ci ha raccontato Antonio Mannello in un servizio del TgR Vda: il Tar della Valle d'Aosta ha annullato la delibera del Consiglio regionale con cui a inizio anno, il 12 gennaio, era stata eletta, in qualità di Difensora civica, Adele Squillaci. I giudici amministrativi che ad aprile avevano deciso di non sospendere l'efficacia della nomina contestata dai ricorrenti sopratutto per garantire l'operatività l'ufficio, nel giudizio di merito hanno accolto il ricorso proposto dall'avvocato cassazionista, Marco Bertignono e dal commercialista di Charvensod, Francesco Pietro Cordone, i due candidati che si sono rivolti al Tar e che assieme alla stessa Squillaci, e al direttore amministrativo dell'Arpa Cantele, hanno partecipato all'avviso pubblico indetto dalla Regione. Il Tar ha ritenuto il provvedimento del Consiglio valle "illegittimo per difetto di motivazione.
Lo ha comunicato in aula il Presidente dell'Assemblea valdostana, Alberto Bertin. Secondo la giustizia amministrativa "l'organo (il Consiglio regionale) non ha provveduto ad una minimale comparazione tra i candidati e all'esplicitazione delle ragioni a sostegno della decisione assunta". In pratica un problema di motivazione. Ma l'annullamento della delibera del consiglio è un atto immediatamente esecutivo". Questa è la storia dell’altra Valle d’Aosta raccontata dalla Rai.
A ben guardare, dopo la sentenza del Tar, la prima e ultima Difensora Civica della Valle d’Aosta è stata Maria Grazia Vacchina che non faceva parte dell’apparato burocratico regionale. Da quello che ha sentenziato il Tar della Valle d’Aosta emerge con estrema limpidezza che il Controllato, il Consiglio Valle e tutta la macchina amministrativa, si è nominato il controllore.
Come se in una partita di calcio fosse una delle due squadre a designare l’arbitro.
Infatti Il Difensore civico interviene - a richiesta di cittadini, stranieri o apolidi, residenti o dimoranti nella Regione, di enti e formazioni sociali - a tutela di diritti soggettivi, interessi legittimi e interessi diffusi, in caso di omissioni, ritardi, irregolarità e illegittimità di procedimenti o atti amministrativi posti in essere da organi, uffici o servizi dell'Amministrazione regionale, dell'Azienda U.S.L. Valle d'Aosta, degli Enti locali convenzionati (Comuni e Unités des Communes valdôtaines) e delle Amministrazioni periferiche dello Stato.
Svolge inoltre le funzioni di Garante dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale attivate nel territorio regionale.
Come si vede l’attività del Difensore Civico è prevalentemente indirizzata al rispetto da parte della Pubblica Amministrazione e delle sue diramazioni dei diritti dei cittadini.
Ma può un Difensore Civico contrapporsi al suo datore di lavoro che l’ha nominato? Si può pensare che un suddito abbia quella libertà intellettuale quando deve fare le pulci all’operato del suo nominatore? Soprattutto in Valle d'Aosta dove tutto è riconducibile alla Regione.
E’ norma e prassi che controllore e controllato non possono coincidere ne tantomeno avere interessi in comune, sarebbe impossibile tutelare l'interesse pubblico e dei cittadini.
Il potere di vigilanza attribuito ad autorità indipendente piuttosto che ad organi eterogenei degli stessi enti, con il rischio di sovrapposizione delle funzioni di controllore/controllato, potrebbe essere una delle possibili soluzioni al problema. E' bene evitare ogni forma di influenza tra il controllato e il controllore, indipendentemente da leggi o dogmi deontologici riferiti all'astensione del controllore in caso di conflitto d'interesse. Infatti, per Vincenzo Musacchio, Professore di diritto penale nell'Alta Scuola di Formazione presso la Presidenza del Consiglio in Roma “Il potere di vigilanza attribuito ad autorità indipendente piuttosto che ad organi eterogenei degli stessi enti, con il rischio di sovrapposizione delle funzioni di controllore/controllato, potrebbe essere una delle possibili soluzioni al problema. Il mio giudizio su detta questione è quello di evitare ogni forma di influenza tra il controllato e il controllore, indipendentemente da leggi o dogmi deontologici riferiti all'astensione del controllore in caso di conflitto d'interesse”.
In un corretto stato di diritto il controllo deve essere autonomo e indipendente senza alcuna vicinanza con il controllato altrimenti la funzione di garanzia nel sistema viene quantomeno offuscata. Non è così che si garantisce l’autonomia speciale, ma tant’è.
Sono passati i tempi quando il Difensore Civico della Valle d’Aosta era quella rompiscatole di Maria Grazia Vacchina che ha protestato perché il suo ufficio non era agibile ai disabili a causa delle barriere architettoniche.