Alla Farnesina il bilaterale tra Tajani e Barrot. Apprezzamento per la riapertura del Colle di Tenda e la seconda canna del Fréjus. Aosta ospiterà la prossima riunione transfrontaliera tra Roma e Parigi.
Tra le gallerie della diplomazia e quelle della montagna, Italia e Francia riaprono i trafori del dialogo. È il messaggio che arriva dall’incontro tenutosi oggi alla Farnesina tra il ministro degli Esteri Antonio Tajani e il suo omologo francese Stéphane Barrot. Un colloquio denso, il quinto in meno di un anno, che ha toccato i principali scenari internazionali ma che ha riservato ampio spazio anche alla cooperazione bilaterale, con un focus particolare sulle infrastrutture alpine.
Tajani ha espresso soddisfazione per i “risultati concreti” raggiunti in ambito transfrontaliero: dalla riapertura del Colle di Tenda — simbolo di una ripartenza attesa dopo anni di disagi — fino all’imminente apertura della seconda galleria del Traforo del Fréjus, che migliorerà sicurezza e fluidità del traffico tra Piemonte e Savoia.
Non solo. I due ministri hanno convenuto sulla necessità di accelerare anche su altri cantieri strategici, a partire dall’adeguamento del Traforo del Monte Bianco, oggi sotto pressione per manutenzioni e limiti di traffico, e sulla linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione, su cui resta alta l’attenzione politica e territoriale.
L’intensità del dialogo sarà confermata nei prossimi mesi dalla riunione transfrontaliera Italia-Francia, che — come annunciato da Tajani — si terrà ad Aosta, segnando il ritorno del capoluogo valdostano al centro delle relazioni alpine tra Roma e Parigi. Un appuntamento che promette di mettere al centro i nodi della mobilità, della cooperazione economica e delle connessioni strategiche in un arco alpino sempre più cruciale.
Nel frattempo, sul fronte internazionale, Tajani e Barrot hanno ribadito il comune impegno nei dossier più caldi: Ucraina, Medio Oriente, crisi iraniana e stabilizzazione del Libano e della Libia. Ma in fondo, è proprio sulle gallerie concrete — quelle scavate nella roccia — che passa anche il senso politico di questa intesa: ricostruire, connettere, garantire.










