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Aosta Capitale | 05 maggio 2022, 15:41

Aosta: Favre e Laurencet contro giunta che fa pagare spazio pubblico

Vice sindaco Borre 'Stop a dehors gratis ma possibili ampliamenti'

Aosta: Favre e Laurencet contro giunta che fa pagare spazio pubblico

"Come si fa a reintrodurre la tassa sui dehors proprio in un periodo di grave crisi come quello che sta attraversando il tessuto economico-produttivo locale? Si tratta di una scelta scellerata, a maggior ragione considerando il fatto che le attività commerciali e di ristorazione sono state quelle più martoriate negli ultimi due anni". Renato Favre, vice presidente del Consiglio Comunale, e Paolo Laurencet, capogruppo ed entrambi di FI, non lasciano spazio a fraintendimenti nell'esprime contrarietà al ripristino della tassa sull'occupazione del suolo pubblico.

Ma la replica della vice sindaca e assessora alle finanze, Josette Borre (nella foto), è altrettanto determinata: "Abbiamo fatto delle valutazioni ed è difficile concedere agevolazioni". E precisa: "Anziché un sostegno economico che può agevolare pochi e con una cifra molto bassa abbiamo optato per destinare le risorse del nostro bilancio a forme di investimento più remunerative, come l'organizzazione di manifestazioni di richiamo in diverse zone della città, che possono portare beneficio anche alle attività commerciali". Per Borre "Non solo gli esercizi pubblici hanno patito la pandemia, anche negozi e altre attività". Più precisamente per i dehors la vice sindaco precisa: "Per i dehors un piccolo aiuto gli esercenti lo stanno ancora percependo: possono mantenerli più estesi e hanno altri 210 giorni per ripresentare le domande e adeguarli".

Ma i due consiglieri di Forza Italia non mollano l'osso: "Quando sostenevamo, appena ieri, che la maggioranza comunale preferisce ripristinare tasse e tributi, anche nei confronti delle attività e delle imprese aostane in difficoltà, anziché prevedere esenzioni e agevolazioni, ci riferivamo proprio a questo. Come si fa a reintrodurre la tassa sui dehors proprio in un periodo di grave crisi come quello che sta attraversando il tessuto economico-produttivo locale? Si tratta di una scelta scellerata, a maggior ragione considerando il fatto che le attività commerciali e di ristorazione sono state quelle più martoriate negli ultimi due anni".

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