/ CULTURA

CULTURA | 30 novembre 2021, 17:00

DICEMBRE NEL CALENDARIO 2021 DEI CARABINIERI

Da quasi un secolo il Calendario è una parte di noi, un simbolo dell’Arma al pari della Fiamma e degli Alamari. Scandisce i nostri anni, che scorrono veloci anche quando i giorni sono lunghi. Viviamo un periodo difficile, è noto a tutti

DICEMBRE NEL CALENDARIO 2021 DEI CARABINIERI

Faceva un freddo tremendo a Dicembre nella valle coperta di neve, quando arrivò alla nostra Stazione una signora straniera a denunciare la scomparsa della figlia che non si era fatta viva da oltre trentasei ore.  Ascoltai quello che aveva da dirmi e poi scatenai i mei uomini a setacciare il territorio. A bordo della Land Rover di ordinanza, correvo abbastanza veloce con alle spalle due altri mezzi, per separarci quando fossimo arrivati nelle vicinanze della scomparsa e del suo ragazzo di cui avevamo appena ricevuto notizia. Intanto mi colpì una tabella stradale che indicava la direzione dei “Laghi Gemelli”. Mi volsi verso il brigadiere Ferretti: “Questa storia non mi piace per niente. Dove avete localizzato la cella del telefonino della ragazza?”

“Dalle parti dei Laghi Gemelli” rispose Ferretti.

“Ecco!” esclamai “Proprio la stessa cosa !”
“Che intende dire, Maresciallo?”

“E’ una vecchia storia. Nel comune vicino di Branzi c’era una ragazza di famiglia benestante che si era innamorata di un povero pastore. Per i due innamorati non c’era speranza: la ragazza era già fidanzata ad un ricco possidente, ma i giovani non si erano arresi ed erano fuggiti insieme, di nascosto. Anche allora partirono le ricerche ma i due ragazzi, che non volevano essere scoperti, scapparono e il buio pesto fece il resto. Si misero a correre su un sentiero dirupato e precipitarono in un burrone dove poi si sono formate due conche che la neve a primavera ha trasformato in due laghetti gemelli.”

Proseguimmo in silenzio, preoccupati, scendeva la neve leggera sui laghetti completamente ghiacciati.  Ormai era buio e non si vedeva più niente. Spazzammo tutta l’area con le torce elettriche e intravidi una tenda dove, rannicchiati in una coperta di pile trovammo, un po’ intirizziti, i due ragazzi. A Natale c’è voglia di cose buone, la buona notizia si sparse subito nella valle e mi trovai ben presto davanti ai microfoni di una radio e questa volta fu anche troppo facile citare il sommo poeta:

Amor, ch’al cor gentil ratto s’apprende,

prese costui della bella persona

che mi fu tolta; e ’l modo ancor m’offende.

Amor, ch’a nullo amato amar perdona,

mi prese del costui piacer sì forte,

che, come vedi, ancor non m’abbandona.

ASCOVA

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore