Sono già oltre 50 i valdostani che si sono visti pignorare, è il caso di dirlo, i sostegni economici superiori ai 5 mila euro destinati a imprese e famiglie conseguenti all’epidemia da Covid-19 perchè risultati debitori nei confronti del Fisco. L'erogazione del contributo è stata bloccata ed è previsto il 'dirottamento' della somma al servizio Riscossione dell'Agenzia delle Entrate. Spulciando in internet si legge su vari siti economici e legulei che il contributo di sostegno a fondo perduto non è pignorabile, e che la disposizione è stata inserita in fase di conversione in legge del Decreto Sostegni.
"In realtà la legge cui soggiaciamo dice una cosa diversa - afferma l'assessore regionale alle Finanze, Carlo Marzi - ovvero la Regione deve obbligatoriamente segnalare all'Agenzia delle Entrate i nominativi dei percipienti le misure di sostegno; se risultano debitori nei confronti dello Stato, scatta l'ordine di non erogare il contributo al cittadino o all'impresa debitrice ma di 'congelarlo' in attesa di eventuale trasferimento nelle casse della Riscossione. Abbiamo cercato di opporci a tale norma, ma inutilmente".
In altre parole, l'Agenzia delle Entrate si serve dei fondi pubblici regionali per ripianare i propri crediti.
Amara sorpresa anche per i cittadini che nulla devono al Fisco, ma percepiscono il Reddito di cittadinanza: l'ottenimento delle misure di sostegno va ad abbassare automaticamente per pari importo il valore annuale ripartito per 12 mesi del Reddito di cittadinanza: così ad esempio chi ha ottenuto 2400 euro come contributo anticrisi vedrà decurato il suo Rdc di 200 euro al mese per un anno.