Sono 33, su 68 operatori sanitari valdostani non ancora vaccinati, ad aver presentato nei giorni scorsi un ricorso al Tar della Valle d'Aosta per chiedere "l'annullamento, previa sospensione, di tutti i provvedimenti aventi ad oggetto l'obbligo vaccinale anti Covid per gli esercenti le professioni sanitarie resi dall'Azienda Usl VdA".
Undici ricorrenti sono dipendenti Usl e altri 22 operano in strutture private; sono seguiti da avvocati preparati su tematiche costituzionali e sugli esoneri. Con una delibera firmata dal neocommissario Massimo Uberti, l'Unità santiaria valdostana ha già provveduto, con inattesa tempestività, a nominare il pool di avvocati che difenderanno l'azienda durante l'udienza, la cui data sarà fissata nei prossimi giorni.
"Vedendo quello che sta succedendo nel resto d'Italia ci aspettavamo questo ricorso - ha commentato Uberti - Nelle altre regioni però i ricorsi sono stati rigettati con una sospensiva d'urgenza da parte del Tar, per cui per noi le premesse sono buone e confidiamo che lo stesso avvenga anche qui in Valle d'Aosta".
Stando a quanto dichiarato dal direttore sanitario dell'Usl Guido Giardini durante la conferenza stampa di aggiornamento della campagna vaccinale di venerdì scorso, in regione sono 243 in totale i sanitari non ancora vaccinati, di cui 175 hanno già presentato un'indicazione medica, vale a dire un certificato di esonero oppure una prenotazione per la vaccinazione.












