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CRONACA | 27 agosto 2021, 08:00

Riapre la ferrata del Mont Emilius e c'è anche un nuovo tracciato

Con la conclusione degli interventi di manutenzione straordinaria, l’effettuazione dei controlli di sicurezza e la revoca dell’ordinanza del sindaco di Charvensod del 22 luglio 2020, è ufficialmente riaperta la via ferrata che conduce alla vetta del Mont Emilius

Riapre la ferrata del Mont Emilius e c'è anche un nuovo tracciato

In realtà si tratta di una doppia via perché, grazie alla collaborazione fra l’Unité des Communes valdôtaines du Mont-Émilius, il Comune di Charvensod e il gestore del Rifugio Arbolle, con il sostegno di due sponsor privati, si è potuto non solamente effettuare le opere di sistemazione sulla vecchia via ma anche aprirne una nuova.

«Consentire nuovamente l’accesso alla vetta del Mont Emilius rendendo nuovamente disponibile la via ferrata e raddoppiandola è un risultato eccellente - commenta il presidente dell’Unité Michel Martinet - in considerazione del fatto che tutto è stato realizzato in un anno e in un anno particolare: quello in cui ogni procedura e intervento è stato rallentato a causa dell’emergenza Covid».

«Il rifugio Arbolle, di proprietà del Comune di Charvensod, è punto di riferimento importante per la frequentazione turistica della nostra località - spiega il vicesindaco Laurent Chuc - e questa nuova possibilità offerta agli appassionati della montagna non può che accrescerne l’attrattività, a beneficio dell’intero territorio».

L’intervento di ripristino

L’intervento principale ha riguardato il ponte tibetano, tramite la sostituzione integrale del piano di calpestio in legno con nuovi pannelli metallici grigliati elettrosaldati. Si tratta di una struttura reticolare di inconsueta solidità che favorisce lo scarico di neve e brina e ne migliora l’effetto anti-scivolamento in fase di percorrenza. 

L’adozione di tali pannelli ha comportato l’utilizzo di un differente sistema di fissaggio alle funi con incremento di ulteriori due cavi di sostegno alla base del camminamento, in modo tale da ridurre l’effetto del vento (che causava problemi di torsione dei pannelli) rendendo più stabile e sicuro il piano di calpestio.

Contestualmente alla messa in sicurezza del ponte, si è proceduto alla messa in sicurezza dell’intera via ferrata tramite interventi di disgaggio, con sostituzione e/o ricollocamento degli ancoraggi instabili e delle funi di auto-assicurazione.

Informazioni sulla ferrata storica

Il periodo di percorribilità consigliato: luglio-settembre

Dislivello: 650 m, 1.450 metro di cavi, oltre 500 scalini, 5 corrimani, un ponte tibetano con uno sviluppo di 30 metri e un’altezza dal suolo di circa 35 metri.

Tempo di percorrenza della via ferrata: 5 ore, alle quali bisogna sommare le 3 ore di avvicinamento al Bivacco Federigo (inizio via ferrata) e ulteriori 4 ore per il rientro a valle, percorrendo la via normale.

Considerata la difficoltà e lo sviluppo in quota elevata la ferrata è destinata a soli alpinisti esperti con buona resistenza fisica.

Attrezzatura obbligatoria certificata CE: casco, guanti, scarponi e imbrago con set da ferrata (dispositivo di auto-assicurazione con connettori di tipo K e dissipatori). Considerata la quota, è necessario un abbigliamento adeguato all’alta montagna, zaino con picozza e ramponi e una lampada frontale.

È vietato affrontare la ferrata in condizioni di temporale perché le componenti metalliche (cavi e ponte) possono comportarsi da parafulmine. 

Informazioni sulla nuova ferrata

Si tratta di un percorso ad anello.

Il sentiero di avvicinamento parte del Rifugio Arbolle e si dirige al Lago dell’Echo. Da qui si sale al Col Ros (3.071 m slm) e poi al Mont Ros (3.250 m). A questo punto il nuovo percorso confluisce nel vecchio e conduce alla vetta del Mont Emilius. 

La discesa avviene dalla via normale.

Sono da prevedere due ore e mezza per giungere al Colle, altre 4 ore per completare la ferrata. Nel complesso, andata e ritorno richiedono nove ore di cammino.

 

ascova

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