/ CRONACA

CRONACA | 11 agosto 2021, 12:38

Anche ristoratori, baristi e steward possono verificare carta d'identità dei possessori di green pass

Non essendoci però, al momento, l'obbligo di green pass sui luoghi di lavoro, sussiste il paradosso di dover esibire la carta verde a chi invece nemmeno ce l'ha perchè non è tenuto ad averla, o di subire l'obbligo di mostrare la carta d'identità a un cameriere o un barista che, suo malgrado, sta lavorando 'in nero'

Anche ristoratori, baristi e steward possono verificare carta d'identità dei possessori di green pass

Una circolare che sta già facendo discutere, quella emanata ieri sera dal Viminale secondo cui anche gli esercenti, seppure in maniera "discrezionale" potranno chiedere la verifica del documento di identita' dei possessori del green pass.

La circolare individua due fasi: la prima, configurata nel dpcm come un vero e proprio obbligo e' il possesso del green pass per accedere alle attivita' per cui e' richiesto dalla norma. La seconda fase consiste "nella dimostrazione da parte del soggetto intestatario della certificazione verde della propria identita' personale mediante l'esibizione di un documento".  Esibizione che, precisa la circolare, e' "a richiesta dei verificatori".

In ogni caso, tra i soggetti che possono richiedere il documento di identita' non ci sono solo i pubblici ufficiali, ma anche i soggetti titolati a compiere la prima verifica, ovvero quella sul green pass (baristi, ristoratori, commessi di negozi ecc.). Insomma, si tratta di una verifica "discrezionale" ma che resta in capo anche agli esercenti, a cominciare dai ristoratori, espressamente richiamati nei "servizi di ristorazione svolti da qualsiasi esercizio, per il consumo al tavolo, al chiuso". E' compreso anche "il personale addetto ai servizi di controllo delle attivita' di intrattenimento e di spettacolo in luoghi aperti al pubblico o in pubblici esercizi" ivi compresi "gli steward" e il personale delegato dalle societa' sportive.

La circolare spiega chiaramente che "la certificazione verde non e' richiesta per i servizi in questione erogati all'aperto, nonche' per l'asporto e per il consumo al banco" per i quali restano confermate le altre disposizioni a cominciare dal distanziamento.

Il Viminale fa presente inoltre che seppure discrezionale, la verifica sull'identita' del soggetto che esibisce il green pass "si rendera' necessaria nei casi di abuso o di elusione delle norme, ad esempio quando appaia manifesta l'incongruenza coi dati anagrafici contenuti nella certificazione".
Nel caso di non corrispondenza tra i dati del green pass e il documento di identita' sara' chiamato a risponderne solo l'avventore, "laddove non siano riscontrabili palesi responsabilita' anche a carico dell'esercente".

Non essendoci però, al momento, l'obbligo di green pass sui luoghi di lavoro compresi bar e ristoranti, sussiste il paradosso di dover esibire la carta verde a chi invece nemmeno ce l'ha perchè non è tenuto ad averla. E, peggio ancora, considerate le percentuali di lavoratori non in regola individuati ogni estate da Forze dell'ordine e Ispettorato del lavoro nelle località turistiche, potremmo subire l'obbligo di mostrare la carta d'identità a un cameriere o un barista che, suo malgrado, sta lavorando 'in nero'.  E su questi aspetti critiche e polemiche stanno già divampando sui social.

pa.ga.

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore