/ CRONACA

CRONACA | 28 maggio 2021, 08:01

L'omicida della giovane Elena Serban pestato a sangue in carcere da altri detenuti

L'omicida della giovane Elena Serban pestato a sangue in carcere da altri detenuti

Calci e pugni come se piovessero, fino a che non è rimasto esanime a terra. La sua colpa è grave: ha ucciso brutalmente una donna per futili motivi e chi è stato in carcere lo sa bene: i detenuti colpevoli di reati abietti hanno vita dura dietro le sbarre.

Gabriel Falloni, 36 anni, l'operaio sardo pluripregiudicato per reati sessuali e patrimoniali che abitava a Marsan di Nus è reo confesso dell'omicidio di Elena Raluca Serban, la trentaduenne romena trovata morta lo scorso 17 aprile nel suo alloggio in affitto in viale Partigiani ad Aosta. Elena era stata uccisa da una profonda coltellata alla gola e rapinata da Falloni probabilmente nei minuti in cui era a terra agonizzante. Mercoledì 26 maggio, dietro sua stessa richiesta, l'omicida aveva ottenuto la conversione dal regime di isolamento alla detenzione carceraria ordinaria insieme agli altri detenuti.

Narcisista, sicuro di sé, uomo che ha trascorso una vita a millantare una realtà frutto solo delle sue fantasie, Falloni deve aver pensato di poter tranquillamente convivere 'in comune', ma ma dopo poche ore dall'ingresso nella nuova cella è stato aggredito da cinque detenuti che lo hanno pestato a sangue.

Soccorso dagli agenti della Penitenziaria, è stato trasferito al Pronto soccorso dell'ospedale 'Parini' di Aosta e dopo le cure del caso e gli accertamenti radiologici che hanno escluso lesioni gravi o fatture è stato ricondotto in cella. Ovviamente, cella di isolamento.

pa.ga.

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore