La salute delle nostre orecchie è molto importante: una compromissione dell'udito, infatti, può avere pesanti ricadute, sia sulla vita lavorativa che sulla sfera sociale. Eppure, è stimato che un terzo dei soggetti over 55 abbia problemi di udito.
I deficit della funzione uditiva variano in base alla gravità e alla tipologia: con il termine ipoacusia si definisce una ridotta capacità di raccogliere ed elaborare i suoni. L'allarme è stato lanciato anche dall'Organizzazione mondiale della Sanità, che ha sottolineato l'aumento dei casi di ipoacusia dovuti a traumi acustici, inquinamento sonoro, ma anche ereditarietà e malattie infettive. Vediamo quali sono i deficit uditivi e come prevenirli.
Le tipologie di ipoacusie: come nascono
Le ipoacusie possono essere divise in base alla sede della lesione (tipo centrale se dovuta ad alterazioni a livello encefalico, periferico se dovuta a compromissione nell'orecchio). Inoltre, possono essere distinte altre due categorie: ipoacusia neurosensoriale e ipoacusia a trasmissione. Nella prima tipologia, il danno colpisce le cellule ciliate dell'orecchio interno, che così non riescono più a elaborare correttamente le informazioni uditive. È il caso dell'ipocausia che sopraggiunge con l'invecchiamento o in chi è stato esposto a rumori troppo forti.
Nel secondo caso, invece, vi è un ostacolo nel processo di trasmissione delle informazioni uditive alle strutture nervose, che sono perfettamente integre, per esempio per ostruzione o processi infiammatori (pensiamo, per esempio, all'otite).
Diventa dunque fondamentale prestare attenzione a ogni campanello d'allarme che possa farci rispondere tempestivamente al problema. Tra questi c'è l'acufene, un disturbo che viene generalmente identificato come un constante rumore all'interno dell'orecchio non originato da fattori esterni. Per comprendere meglio come si manifesta l'acufene, si consiglia di consultare la guida proposta da 'Shop Farmacia'. Questo tipo di fastidio può manifestarsi sotto diverse forme di suono, ronzii, fischi o sibili. Quando si tratta di un disturbo psicosomatico si definisce acufene soggettivo, mentre quando causato da una problematica fisica si parla di acufene obiettivo (più raro).
I consigli per prevenire i disturbi uditivi
Innanzitutto, va considerato che una buona prevenzione può davvero fare la differenza, per le nostre orecchie: fin da bambini è opportuno fare attenzione alla loro salute, per esempio curando in maniera appropriata eventuali infezioni. Inoltre, è buona norma proteggersi sempre da rumori assordanti e, soprattutto, procedere con una visita tempestiva al primo segnale d'allarme utile che ci possa far pensare a un calo dell'udito. Attenzione anche quando si ascolta la musica con le cuffie: è importante non impostare il volume del proprio dispositivo oltre il 60%, ed è anche opportuno fare una pausa dopo ogni ora di ascolto. Ad ogni modo, il consiglio di concedersi delle pause silenziose è utile, in generale, dopo qualsiasi esposizione a rumori, specialmente se troppo forti.
Attenzione, infine, anche ai farmaci che assumiamo: il fai da te è sconsigliato anche per la salute delle nostre orecchie, visto che alcune medicine possono avere effetti ototossici e dunque compromettere le funzioni uditive. Sempre meglio assumere esclusivamente farmaci prescritti dal proprio medico di fiducia.













