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Aosta Capitale | 23 aprile 2021, 09:00

Una nuova categoria ‘Altro’ i Consiglieri comunali di Aosta sorteggiati

Il dibattito che si è sviluppato nell’aula del Consiglio comunale di Aosta ha del surreale

Renato Favre (Fi), vice presidente del consiglio comunale

Renato Favre (Fi), vice presidente del consiglio comunale

Tutto è nato da un ordine del giorno presentato dai due moschettieri di Forza Italia, Renato Favre, veterano e vice presidente del Consiglio, e dal neofita Paolo Laurencet che ci ha messo davvero poco come funziona la politica amministrativa.

I due consiglieri tendevano ad impegnare l’Assemblea su due punti che avrebbero consentito fare chiarezza su un tema di grande attualità: i furbetti delle vaccinazioni. Su questo impegnavano Favre e Laurencet: il  Consiglio  comunale  di  Aosta,  per  il  tramite  della  Conferenza  dei  capigruppo,  a prendere  formalmente  contatto  con  gli  enti  deputati  all'organizzazione  e  alla gestione  della  campagna  vaccinale  regionale  al  fine  di  poter  fare  quanto  prima  il punto  sull'immunizzazione  delle  persone  anziane  e  delle  categorie  di  soggetti  più fragili  e a rischio  residenti  nel  Comune  di  Aosta, anche  considerando  che  la maggior parte degli over 65, degli over 70, degli over 80 e dei soggetti fragili e con patologie valdostani risiede nel Comune Capoluogo.

E ancora impegnavano il  Consiglio  comunale  di  Aosta  a  prendere  le  distanze,  da  un  punto  di  vista  etico-morale,  nel  caso  in  cui  ci  fossero  eletti  di  questa  Assemblea  così  come  del Consiglio   regionale   della   Valle   d'Aosta,   e/o   loro   familiari,   già   sottoposti   alla copertura  vaccinale  pur  non  figurando  formalmente  in  nessuna  delle  categorie definite come prioritarie.

Gli impegna sono stati respinti ma è venuto alla luce che c’è chi, tra i consiglieri, è stato vaccinato perché sorteggiato. Nessuno ha chiesto se il sorteggio è avvenuto alla presenza di un notaio per garantire la regolarità delle operazioni.

Non si capisce perché tanta reticenza da parte di consiglieri comunali che non sono certo a rischio nelle funzioni del loro mandato elettorale. Sicuramente non rischiano più delle cassiere dei supermercati. Sicuramente non rischiano più del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, né del presidente del Conisglio, Mario Draghi, che hanno atteso il proprio turno in diligentemente fila.

“Siamo stati accusati – precisa Renato Favre di alimentare la cultura del sospetto mentre io ho semplicemente detto che se un amministratore pubblico (catalogato nella categoria ALTRO) viene a sapere che è stato sorteggiato, pur sapendo che non è ancora il suo tempo, deve moralmente sapere dire sorry ma è meglio che il vaccino lo somministriate a chi corre maggiori rischi in quanto facente parte la categoria degli anziani e/o delle persone con fragilità”.

In effetti il pubblico amministratore dovrebbe dare il buon esempio. Al silenzio del capogruppo del maxi gruppo di Progetto Civico Progressista ha fatto eco il nervosismo del sindaco Gianni Nuti.

Conclude Renato Favre: “Apprendiamo con sconcerto e preoccupazione che la soluzione alle lungaggini ed alle difficoltà nella vaccinazione venga  affidata alla casualità del sorteggio; una soluzione – se è stata adottata per alcuni - contraria ai criteri di trasparenza, certezza ed universalità va in deroga anche alle linee guida nazionali sulle categorie da sottoporre a vaccinazione e non rispetta le priorità indicate”.

red. el.

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