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CRONACA | 01 aprile 2021, 07:00

Trafugati nottetempo i resti del Guerriero Celtico dal cantiere dell’ospedale

Pare sia stata danneggiata anche la tomba. C’è chi ipotizza siano stati alcuni salassi stanchi di aspettare l’ampliamento dell’ospedale. Ora che il sito ha perso il Guerriero già da lunedì o al massimo martedì riprenderanno i lavori nel cantiere

La tomba vuota del Guerriero Celtico

La tomba vuota del Guerriero Celtico

Sovrintendenza, storici, ricercatori, appassionati di storia antica, sono in stato di shock, per loro è stato un atto sacrilego. Ni si capacitano che ci sia chi abbia profanato la secolare tomba che conteneva i resti mortali del mitico Guerriero Celtico, riconducibile alla cultura celtica di Hallstatt, che da una mezza dozzina di anni si oppone con la spada nella faretra al cantiere per l’ampliamento dell’ospedale Parini di Aosta. Per i salassi avversari del celtico oggi è giorno di festa di baldoria Dal primo sopralluogo avvenuto con l’ausilio di fotoelettriche e torce a mano pare sia stato trafugato l’intero scheletro.

Siti web specializzati dicono che l’analisi dei resti ossei ha mostrato senza ombra di dubbio che si tratta di un inumato di sesso maschile il cui corpo si è decomposto in un ambiente ben sigillato ed isolato dal mondo esterno e presenta, quali elementi di corredo, una spada in ferro di tipo detto Gündlingen con la parte terminale del fodero (bouterolle-chape) in bronzo. Curiosamente le spade di tipo Gündlingen sono molto comuni nei siti archeologici dell’Europa orientale. Gli archeologi hanno fissato la datazione del tumulo tra il 750 e il 650 a.C.

Dopo migliaia di anni però è stato sconfitto. Nella fretta, o a causa dell’oscurità, (l’area è parzialmente illuminata dai lampioni di via Parigi, di via Guedoz e di viale Ginevra, ndr.) i tombaroli avrebbero danneggiato anche la tomba. Gli inquirenti stanno vagliando a 360 gradi le ipotesi: tombaroli che hanno agito su commissione; dichiarazione di guerra di chi stanco di aspettare la ripresa dei lavori nel cantiere.

Non è esclusa una lotta tra interessati: sono in ballo interessi del valore di milioni e milioni  su un cantiere che ne ha già succhiati quanto basta. I reperti archeologici ritrovati sotto il cantiere dell'ospedale “sono eccezionali, di importanza internazionale”. Così si è espressa la Soprintendenza beni culturali in audizione in Quinta Commissione, affermando altresì che l'ampliamento dell'ospedale e la valorizzazione del sito possono coesistere, a patto che non venga compromessa la fruibilità dei ritrovamenti archeologici.

Pronta la replica di Paolo Pierini, Vicepresidente Comitato ValléeSanté che propugna un nuovo ospedale tanto da dire con una buona dose di sana logica: “E allora perché avere due blocchi, uno vecchio ed uno nuovo, separati da una strada, con costi di gestione maggiori e spreco di risorse umane e materiali? Perché non fare un parco archeologico serio ed attraente  ed un Ospedale unico periferico, nel verde, ecosostenibile, che rispetti normative e requisiti ambientali, architettonici, spaziali, con criteri di efficienza ed economicità con perlomeno gli stessi costi e gli stessi tempi? Allora ci chiediamo: che cosa c'è dietro che non sappiamo o non capiamo?”

Domande che in qualche modo sono state poste in aula dal Gruppo Pour l’Autonomie alle cui domande l’assessore regionale alla sanità, Roberto Barmasse, ha risposto in modo fumoso, ma peggio ancora non ha dato risposte se il progetto sarà portato avanti, se sarà bloccato, quali possibili altre soluzioni sono ipotizzabili alla luce, anche, della presa di posizione del Comitato ValléeSanté.

E così aspetta oggi, aspetta domani, il cantiere è fermo ed il Guerriero celtico dormiva sonno sereni fino a che la notte scorsa qualcuno l’ha sconfitto e come un trofeo di stambecco o camoscio si è portato via le ossa prima che albeggiasse l'inizio di aprile.

Davvero una strana coincidenza.

red.

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