NO AL GOVERNO DRAGHI
NO AL GOVERNO DELLE BANCHE E DELL’UNIONE EUROPEA
MOBILITAZIONE NAZIONALE IN TUTTA ITALIA
SABATO 27 FEBBRAIO
Tutto il Paese “sembrerebbe” nelle mani di Draghi: la quasi totalità dei gruppi parlamentari, sinistra e destra, sindacati confederali e confindustria, Stati Uniti e Unione Europea, Banca Centrale e Nato. Potremmo continuare per arrivare a tutto il mainstream mediatico con rare eccezioni. Proprio perché vogliamo il bene del popolo italiano e di chi vive del proprio lavoro scenderemo in piazza contro questo governo delle banche e della finanza, mai così lontano dagli interessi reali del nostro Paese.
“Il nostro NO al Governo Draghi ha una base che arriva da ieri, è per oggi e combatte per un altro futuro. – dice Oreste della Posta, segretario regionale del PCI Lazio, chiamando alla partecipazione alla manifestazione contro il Governo Draghi nascente, che ci sarà Martedì 16.00 dalle ore 14.30 alle 17.00 — Nella storia, con caratteristiche differenti, ma con la stessa filosofia ovvero ideologia (europeismo, atlantismo, sviluppo capitalistico), le classi dominanti hanno proposto al nostro Paese soluzioni di Governo. I Governi della Balena bianca (DC), quelli del centrosinistra degli antipodi (DC + alleati in chiave anticomunista), quelli del Pentapartito, quelli della destra populista, quelli del populismo coniugati con destra e neocentrosinistra separatamente, fino all’oggi con destra e centrosinistra uniti in compagine.
Tutte queste “formule politiche”- come ben descritto sul sito ufficiale del Partito Comunista Italiano — hanno contribuito a rafforzare la categoria di “monopartitismo competitivo”, utilizzata da Domenico Losurdo (compianto dirigente comunista e grande marxista), per descrivere in primo luogo il sistema politico americano, ma in ultima analisi anche quello europeo, che si è andato sempre più americanizzando dopo il biennio 1989–1991. Una volta tolta di mezzo “l’alternativa di sistema” e lasciata soltanto, sull’arena del contendere, l’”alternativa di governo”, la lotta fra i partiti si è rivelata sempre più come una lotta fra cordate diverse di uno stesso partito: quello del capitale.
E la stessa “democrazia” ha finito sempre più per significare “democrazia capitalistica”, nonostante i soggetti sociali da essa esclusi vivano questa espressione come un ossimoro (i concetti al contrario). Per questo – conclude il segretario comunista – anche se non abbiamo ancora ascoltato quanto Mario Draghi esporrà al Senato mercoledì, ben conoscendo le linee sulle quali sta nascendo questa corazzata governativa a sostegno delle politiche finanziarie ed economiche del capitalismo europeo ed internazionale, possiamo già chiamare alla lotta per dire No a questi indirizzi e affermare che non c’è nessun uomo della provvidenza da invocare, osannare e incensare. La lotta alla pandemia passa per il ritorno alla sanità pubblica, e questo non è stato affermato fino ad ora; il diritto alla dignità e al lavoro passa per il riconoscimento e soddisfacimento delle richieste dei lavoratori circa la programmazione economica non pensata in chiave di profitti, e questo nessuno lo sta richiedendo. Queste sono le ragioni contro le politiche UE e di questo governo filoamericano. Partecipiamo tutti alla manifestazione antigovernativa a Roma, piazza della Rotonda, martedì dalle 14,30 alle 17”.