Monta la protesta tra le associazioni di categoria per la mancata possibilità di incontrare il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, per illustrargli la drammatica crisi che attraversa tutte le aziende e le attività delle micro imprese.
E così si fa strada la convinzione che la Giunta, fatto salvo qualche assessore, prediliga il rapporto con le organizzazioni sindacali non capendo che senza imprenditoria non c’è occupazione e se non c'è occupazione non si produce reddito né ricchezza.
Il punto di riferimento diventano le Commissioni che hanno avviato le audizioni propedeutiche all’approvazione del bilancio regionale 2021-2023. Non è un caso che Confindustria abbia presentato un pacchetto di dieci proposte per uscire dalla crisi. Lo stesso ha fatto Confcommercio VdA che ha ribadito la necessità di misure urgenti di sostegno per un comparto, quello del commercio e pubblici esercizi, messo a dura prova dai recenti DCPM che hanno sancito la chiusura obbligatoria di oltre 3000 aziende valdostane con un coinvolgimento di circa 15000 lavoratori (fra soci e dipendenti).
Agire con solerzia, infatti, può voler significare salvare molte aziende dalla chiusura e dal conseguente licenziamento di migliaia di lavoratori.
Graziano Dominidiato
In primis le scelte attuate devono essere condivise da tutti. Le richieste vanno dal prevedere un anno bianco fiscale alla Semplificazione al massimo delle pratiche uscendo dalla logica che ti do il contributo solo su fattura già pagata. Se un imprenditore non ha le risorse economiche come può presentare le fatture quietanzate. Confcommercio ha anche chiesto che Cva abbatta drasticamente il costo bollette per l’anno 2021, rateizzando tutto l’anno 2020 le bollette delle imprese che non sono riuscite a pagare. Altro problema delle aziende, la mancanza di liquidità e per questo Graziano Dominidiato, Presidente di Confcommercio-Fipe VdA ha chiesto, anche attraverso Finaosta, prestiti a tasso massimo dell’1% a 15/20 anni con preammortamento di due anni.
E poi incentivi per il mantenimento dell’occupazione per le imprese fino a tre dipendenti; fino ad oggi già previsto per le imprese dai quattro dipendenti in su. E proprio su questa richiesta la Giunta si è già espressa favorevolmente ed il 2 dicembre prossimo potranno essere presentate le domande.
Il provvedimento per il mantenimento dell’occupazione, reiterato da Confcommercio-Fipe VdA, volto a sostenere le micro imprese valdostane (sino a tre addetti) per il pagamento dei costi relativi ai salari, comprese le quote contributive e assistenziali, dei propri dipendenti è nato in seno al tavolo delle trattative che determinarono la "soluzione politica” nata dall’impasse determinata nel Consiglio regionale del 22 giugno scorso a fronte della bocciatura del famoso articolo 17 sulla finanza locale.
La proposta nacque all’epoca da un emendamento presentato dalla Lega Vallée d’Aosta, VdA Libra, Mouv’ e dal consigliere Restano, volta a sostenere le micro e piccole imprese valdostane attraverso l’erogazione di un bonus per il pagamento del costo del proprio personale. La versione originaria prevedeva il sostegno alle realtà sino a 15 addetti, ma nel corso delle trattative e del confronto avvenuto con le strutture regionali e l’allora assessore Luigi Bertschy si scelse di concentrare l’aiuto sulle realtà più deboli e a rischio che rappresentavano tra l’altro un discreto numero di realtà e quindi si scelse di sostenere le imprese sino a 3 addetti.
“Il bonus – spiega oggi il consigliere regionale leghista Stefano Aggravi (foto a lato) - era stato concepito sulla scorta della previsione consentita dal Decreto n. 34/2020 nazionale che concedeva tale possibilità di azione alle Regioni”.
E forse proprio le insistenze di Graziano Dominidiato han fatto sì che il provvedimento che ha ricadute positive su tanti micro imprese sia stato approvato rapidamente per la sensibilità della Commissione consiliare. In attesa che Lavevaz trovi il tempo per incontrare i rappresentanti delle piccole aziende e non solo i direttori dei grandi gruppi.