I coloranti alimentari compensano le perdite di colore causate dalla lavorazione dei prodotti, garantiscono una colorazione uniforme e talvolta simulano una percentuale di frutta più elevata di quella effettivamente contenuta.
A seconda della loro origine, si distingue tra coloranti naturali, coloranti naturali dentici e coloranti artificiali o sintetici. I coloranti naturali derivano da piante o da alcune specie di animali; la clorofilla verde (E 140), ad esempio, viene estratta dalle piante. I coloranti natural-identici presentano la stessa composizione chimica delle sostanze naturali a cui si rifanno, ma sono riprodotti sinteticamente per motivi di costo.
Un esempio di questa tipologia di coloranti è la riboflavina gialla (E 101), conosciuta anche come vitamina B2. Diversamente da quelli natural-identici, i coloranti sintetici sono composti artificiali che non si trovano in natura; l’esempio più noto è costituito dai coloranti azoici. Oggi, per la produzione di coloranti sia artificiali che natural-identici si usano, in misura crescente,anche organismi geneticamente modificati.
L’eventuale utilizzo di coloranti alimentari deve essere dichiarato nell’elenco degli ingredienti riportato sulla confezione dei prodotti. In genere i coloranti si trovano verso la fine della lista, perché vengono aggiunti solo in piccole quantità. Viene indicata la classe dell’additivo alimentare, in questo caso il colorante, e il nome o il relativo codice E.
Estratti o concentrati vegetali fortemente coloranti (ricavati ad esempio da sambuco, ribes,barbabietola, curcumina) non sono considerati sostanze coloranti bensì sono indicati come semplici ingredienti.
I cinque coloranti azoici tartrazina (E 102), giallo arancio S (E110), azorubina (E 122),rosso cocciniglia (E 124) e rosso allura (E 129), così come il colorante artificiale giallochinolina (E 104), sono sospettati di provocare nei bambini il cd. Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHS). I prodotti contenenti questi coloranti devono pertanto recare sulla confezione l’avvertenza “Può compromettere l’attività e l’ attenzione dei bambini”.
Inoltre, i coloranti azoici possono causare allergie e pseudo-allergie e potrebbero avere anche effetti cancerogeni, motivo per cui le organizzazioni per la tutela dei consumatori chiedono di bandirli.