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Consiglio Valle Comuni | 30 dicembre 2019, 10:17

Jean Barocco ‘Vogliamo dare risposte a chi ci aveva chiesto di modificare il bilancio’

Jean Barocco ‘Vogliamo dare risposte a chi ci aveva chiesto di modificare il bilancio’

A meno di 24 ore dalla sua autosospensione dall’Uv, Jean Barocco spiega le sue ragioni per le quali aveva fatto sapere che non avrebbe votato il bilancio e per questo il Conseil Fédéral ha proposto la sua espulsione dal Movimento.

Decisione sofferta?

“Dopo 40 anni di militanza lascio giudicare a lei”

Perché questa rottura con il movimento?

“La mia non era una volontà di rottura. Penso che la politica deve analizzare, interpretare e poi decidere su quello che i valdostani chiedono”.

Ovvero?

“I Comuni chiedono maggiori risorse per la loro sopravvivenza amministrativa, maggiori fondi per la sicurezza del territorio e per la manutenzione antisismica delle scuole. I sindacati hanno segnalato l’insufficienza delle risorse per gli aumenti contrattuali e per contrastare l’esclusione sociale oltre che per l’abolizione dei tickets sanitari. Gli imprenditori desiderano più fondi per l’edilizia - mutui prima casa - e maggiori finanziamenti per lo sviluppo delle imprese. Gli agricoltori i nostri campagnards hanno chiesto aiuti certi e sopratutto provvedimenti per garantire un prezzo equo del latte. E tutto questo non dovevamo avere il tempo per approfondirlo?”

Quindi?

“Penso che la politica deve porsi delle domande prima di decidere ed in particolar modo doveva interrogarsi su alcune questioni: Il bilancio regionale, nella sua proposta attuale, soddisfa queste esigenze? Riserva i giusti investimenti all’innovazione e alla semplificazione? E’ coerente con la rilettura, più che doverosa, che i fatti recentemente accaduti impongono?

Le sue suggestioni?

“Dal mio ingresso in Consiglio regionale chiedo che venga data maggior attenzione agli asili nido con agevolazioni rilevanti per tutte le famiglie che ne hanno necessità, più disponibilità di risorse ai mutui prima casa e una velocizzazione delle procedure unita alle giuste risorse economiche, necessarie per il completamento del Campus Universitario della Valle d’Aosta, più risorse per le nostre produzioni agricole”.

Quindi?

“Sono punti che non sono sviluppati in modo soddisfacente nel bilancio e che sono per me di grande importanza per lo sviluppo della Valle e per la qualità della vita dei valdostani”.

Gli ultimi quindici giorni hanno modificato il mondo politico regionale…

“Certo; e se è così la Valle d’Aosta, con il suo Governo, ha bisogno di un momento di riflessione che deve toccare anche il bilancio regionale”.

Dunque il suo voto in aula…

“Il mio voto in aula è l’espressione di questo pensiero. Non si può far finta che nulla sia accaduto, non sarebbe giusto e se a tutto ciò si aggiunge il fatto che sono entrati in Consiglio, nel giro di poche ore, quattro nuovi colleghi, credo che avere qualche settimana di dialogo tra le forze politiche sia necessario per rispondere opportunamente a una situazione complessa”.

Tanti esprimono preoccupazione per l’esercizio provvisorio, sono fondate?

“L’esercizio provvisorio è  previsto proprio perché l’amministrazione possa continuare a operare, seppur con alcune limitazioni di spesa.

Evocare il tracollo economico della Regione è pretestuoso e fuorviante, ma capisco che ci sia chi ha interesse a dare voce a quest’idea, in barba ai valdostani che però, sono molto più attenti di quanto queste persone immaginano: non si fanno imbonire dal primo che urla più forte”.

Si sente mortificato dall’Uv?

“Ho sempre dato il mio contributo leale al Mouvement, ma se la strada che questo vuole prendere è quella di limitare e orientare, in modo autoritario e non autorevole, il pensiero dei consiglieri, soprattutto in una fase così delicata, ecco allora io non ci sto. Il dialogo viene prima di tutto.

Le elezioni anticipate sono dietro la porta…

“E le elezioni anticipate? Per me non sono un problema: sono entrato tra gli ultimi in Consiglio, figuriamoci. Anche qui però non si deve giocare con i soldi della comunità: il voto serve solo se genera la possibilità, per chi vince la competizione elettorale, di governare stabilmente”.

Cioè?

“Con questa legge, il rischio reale sarebbe quello di buttar via migliaia di euro senza un risultato positivo per la stabilità della Valle e di soldi buttati via, credo, che ne abbiamo già visti troppi”.

Ci spieghi la scelta dell’autosospensione.

“Ieri  pomeriggio durante un incontro con alcuni membri e con Cesarino Collé, presidente della Sezione di Quart, ho comunicato la mia decisione di auto sospendermi dal movimento e di non rinnovare la mia tessera di adesione per il 2020 al movimento”.

Perché?

“Non voglio che sul mio nome si aprano discussioni divisive, né nella mia sezione né al Conseil Fédéral! Ringrazio di tutto cuore il mio movimento, per le opportunità che mi ha dato in questi anni di lavorare per Quart e per la VdA”.

E ora?

“Mi iscriverò in Consiglio Valle al Gruppo Misto e continuerò, fino a che ne avrò le capacità e le possibilità, a lavorare per la Valle d’Aosta ed il suo Popolo senza, però, fare battaglie di religione”.

Grazie

pi.mi.

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