Mauro Baccega, allora assessore alle finanze del Comune di Aosta aveva inventato la Finanza creativa. Fulvio Centoz, dopo quattro anni di immobilismo e sonni profondi si è inventato la sessione creativa del Piano strategico della città di Aosta. Ma quello che è stupefacente che il Piano strategico è solo virtuale come solo virtuale è stata la vita di Aosta nei quattro anni di Centoz.
Il coordinatore del Piano strategico Patrick Thérisod, che aveva preceduto Centoz sulla poltrona di sindaco a Rhemes dirigerà, spiega l’ufficio stampa del Comune, “il Mapping dedicato alla città di Aosta si svilupperà come una sorta di “gioco” in cui a ogni partecipante, dotato di un post-it e di una penna, sarà chiesto di pensare a un tema di interesse e di cambiamento della città, e di sintetizzarlo sul promemoria adesivo da attaccare sulla cartina”.
Insomma il sindaco ci prende per i fondelli: vuole far disegnare la città a turisti e residenti, ma di concreto non rimarrà nulla. “I risultati dell’esperimento – spiega nella nota dell’Ufficio stampa Patrick Thérisod - ci permetteranno di trarre delle conclusioni in termini di partecipazione, di contenuto e di aree di intervento. Il nostro compito sarà poi quello di restituire correttamente tutte queste informazioni all’interno del documento finale del Piano strategico”.
Ma per farne cosa? Quanti soldi è costato l’esperimento? Come si può elaborare un piano strategico da un’amministrazione che è a fine mandato? Un’altra centozzata.













