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Chez Nous | 11 maggio 2019, 12:00

VdA Ita Ue

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Mancano pochi giorni al voto per rinnovare il Parlamento europeo ma sono tanti che non sanno per chi e per cosa. La campagna elettorale è la più avvilente di quelle viste in queste ultime anni. Tutti i candidati hanno mille ragioni per chiedere il voto ma gli elettori hanno duemila motivi per non votarli.

ll primo è quello del voto a perdere. Nessuno dei nostri candidati sarà eletto per rappresentare la Valle d'Aosta; qualcuno potrebbe entrare di straforo ma per difendere gli interessi del partito nazionale.

E di questo le responsabilità è delle mezze scamorze che guidano le forze politiche. Ancora una volta i valdostani si presentano frammentati al voto e questo dimostra che l’obiettivo primo sono gli interessi dei partiti stato nazionali (Lega e 5 Stelle) è rafforzarsi più che dare respiro alle autonomie. Che dell’Europa interessi poco o nulla è testimoniato dal fatto che nelle scuola nulla è stato fatto per sensibilizzare i giovani sull’Europa. Meno ancora stanno facendo i candidati per capire cosa si attendono i giovani dall’Europa.

Le forze politiche non riescono a far rispettare il nostro Statuto Speciale e pensano di poterlo difendere a Strasburgo o a Bruxelles. La nostra Autonomia è stata sbianchettata dai governi centrali che si sono succeduti. Le nostre forze politiche e i nostri movimenti hanno preso atto supinamente  dei tagli operati sull’Autonomia. E ora pensano di andare a difendere la nostra autonomia in Europa.

Qualcuno sa quale Europa vogliono i nostri candidati? I nostri candidati sanno come e cosa fare per difendere l’Autonomia valdostana in Europa?

L'Europarlamento è un punto di riferimento che può condizionare le principali scelte dei governi nazionali e le grandi strategie del pianeta: dai mutamenti climatici ai diritti delle persone, dalle incognite dell'economia alla sicurezza e pace dei popoli.

Ma i nostri candidati che idee hanno sui mutamenti climatici sui diritti delle persone, sulle incognite dell'economia e della sicurezza e sulla pace dei popoli? Finora il programma europeo delle forze politiche e dei candidati è un fantasma e segna il non pervenuto tra i cittadini. Un’assenza che incentiva l’astensione dal voto.

L’esperienza insegna che i rapporti tra autonomie regionali, Stato nazionale e Unione Europea non è fissato per sempre, ma variabile e revocabile. La sfida del 26 maggio per noi altri europei è il rapporto fra autonomie regionali, Stato nazionale e Unione Europea.

I candidati e le forze politiche ci spieghino come e cosa vogliono fare in tal senso.

VdA Ita Ue

piero.minuzzo@gmail.com

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