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AMBIENTE | 02 maggio 2019, 07:56

Torna 'Architetti e territori' e presenta l'opera di Hans Jorg Ruch

Hans Jorg Ruch

Hans Jorg Ruch

Ormai quasi una 'tradizione' tra gli appassionati del settore, il ciclo di incontri 'Architetti e territori' di Fondazione Courmayeur-Mont Blanc si propone di approfondire la conoscenza di alcuni studi professionali che operano in paesi diversi, prevalentemente in contesti alpini, presentando il loro lavoro e indagando le relazioni con il territorio con il quale la loro architettura si misura.

Il secondo incontro, giovedì 23 maggio alle ore 17 al Castello Reale di Sarre, è dedicato all'Engadina, la valle nel cantone svizzero dei Grigioni, che custodisce il mito delle Alpi, abitata da pensatori e artisti, vanta antiche tradizioni costruttive e decorative e al tempo stesso è divenuta, da due secoli, meta di un turismo esclusivo ed esigente.

In questo contesto complesso si colloca il lavoro ormai trentennale di Hans-Jörg Ruch (Bellach, CH, 1946), che ha prevalentemente dedicato i suoi sforzi progettuali al recupero di antichi casali colonici engadinesi trasformandoli in residenze private e annovera tra i suoi lavori diversi edifici pubblici, come l'ampliamento dell'hotel Saratz a Pontresina, la stazione di commutazione elettrica di Albanatscha sul Passo del Giulia, la ristrutturazione del museo Segantini a St. Moritz, l'ampliamento del rifugio Chamanna da Tschierva sul Bernina e il recupero del padiglione termale del Forum Paracelsus a St. Moritz.

Il lavoro di Ruch, fortemente legato al contesto engadinese, trasmette accanto a un'approfondita conoscenza e intenso rispetto di quanto appartiene alla storia, una capacità di lavorare nella contemporaneità attraverso scelte compositive e materiche mai scontate.

'Architetti e territori' è un’iniziativa promossa da Fondazione Courmayeur Mont Blanc in collaborazione con Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Regione Autonoma Valle d’Aosta, ideata e curata da Francesca Chiorino e Marco Mulazzani.

Gli incontri si svolgono nella cornice di alcuni castelli della Valle d’Aosta, nell’intento di instaurare un dialogo tra l’architettura contemporanea e i luoghi storici che rivestono un ruolo centrale per la tradizione culturale e il paesaggio della regione.

i.d.

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