Mettendoci la faccia il sindaco di Aosta, Fulvio Centoz, è arrivato in piazza Chanoux poco dopo l'inizio del presidio e, circondato da giornalisti (forse nella circostanza poco graditi) e poliziotti (quelli invece sicuramente sì), ha annunciato che lunedì 19 novembre il Consorzio Crea Costruzioni, con capofila l'impresa campana Luna Costruzioni, riprenderà i lavori al fabbricato del Contratto di Quartiere Uno, in via Elter al Quartiere Cogne.
La sua voce, però, è stata sovrastata dalle grida di rabbia e di esasperazione delle decine di residenti dei 'grattacieli' alto e basso di Aosta che in quegli alloggi aspettano di entrarci da oltre un anno e che questa mattina alle 10, armati di cartelli di protesta, sono scesi in piazza per dire 'basta' ai continui rinvii dei traslochi. Gli ultimi lavori agli impianti sono imprescindibili all'agibilità della struttura e quindi al trasloco definitivo delle famiglie; da tempo un contenzioso tra il Consorzio e una ditta subappaltratrice rende difficoltosa la ripresa del cantiere, che dall'estate del 2017 procede a singhiozzo; il Comune ci ha messo del suo, con continue, troppe rassicurazioni alle famiglie assegnatarie degli alloggi da parte degli assessori di turno.
"Da un anno e mezzo ci dicono 'tra un mese traslocate', 'tra una settimana entrate', 'tra un giorno iniziate a fare gli scatoloni' - ha commentato con rabbia e rassegnazione Loredana Brunod, un'inquilina del grattacielo alto di via Chamonin portavoce della protesta - e poi i giorni, i mesi passano e restiamo dove siamo. Adesso basta, non ce la facciamo più".
Centoz ha spiegato che "Oggi abbiamo sentita telefonicamente la ditta, che si è detta disponibile a terminare i lavori entro fine del mese. Poi forse si chiuderanno le operazioni di collaudo e, se Dio vuole, si potranno fare i trasferimenti".
"Delle parole dei politici non ci fidiamo più, ormai tutti ad Aosta e nella Valle conoscono le condizioni di degrado e difficoltà in cui siamo costretti da troppo tempo a vivere" hanno ribadito gli abitanti dei fatiscenti palazzoni; il caso ormai è nazionale, come oggi ha dimostrato l'arrivo in piazza Chanoux di una troupe del Tg2 che ha intervistato sindaco e protestatari. In piazza tra gli inquilini sono anche comparsi consiglieri regionali e comunali, chi a difesa delle ragioni della protesta, chi a sostegno della buona fede del sindaco.
Ma il problema resta: di fronte ai microfoni, Centoz è andato con i piedi di piombo sui tempi reali di avvio ma soprattutto di conclusione dei lavori e tale atteggiamento, seppur onesto e doveroso dopo tante promesse al vento da parte di assessori e consiglieri comunali, ha esasperato ulteriormente gli animi di chi invece vuole certezze.
"Non posso dirvi quando l'impresa concluderà gli interventi e i collaudi - ha ribadito il sindaco tra urla e battimani più di scherno che di approvazione - ma io sono venuti qui a parlarvi a viso aperto, contrariamente a chi fomenta gli animi, aizza il popolo e poi si nasconde". Poco dopo è comparso il consigliere regionale ed 'ex' comunale Andrea Manfrin (Lega VdA), che ha acceso il confronto con il primo cittadino: "Lei fa promesse che non può mantenere", ha incalzato Manfrin; "Lei mente sapendo di mentire", ha replicato Centoz.











