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CULTURA | 26 ottobre 2018, 09:30

La canapa dimenticata rivive a Champorcher

Champorcher e l’ecomuseo della canapa su raitrevda lunedi’ 29 ottobre ore 20. Dal filato al telaio la lavorazione, sin dall’inizio del ‘900, per creare vestiti e coperte

La canapa dimenticata rivive a Champorcher

Il filo di canapa, spesso, veniva realizzato nelle stalle, perché lì c’era quel clima umidoideale per maneggiare al meglio questo filato, dicono le operatrici della Cooperativa LouDzeut che ancora oggi lavorano questo prodotto a Champorche. "Oggi - maggiungono - siamo costrette acomprare il filato fuori Valle e cerchiamo di fare del nostro meglio per mantenere vivaun’antica tradizione".

Qualcuno ha detto che la canapa sarà la pianta del futuro perché combatte il “climatechange”, cresce senza chimica e “sequestra” più CO2 di un bosco. I suoi semi e il suo olio (quindi non solo il “filato”) sono veri superalimenti, tra i più ricchi di proteine e preziosinutrienti.

Chissà se, una volta, gli anziani di Champorcher conoscevano tutte queste proprietà. Dicerto c’è che facevano grandi fatiche per far crescere la materia prima in Bassa Valle perpoi trasformarla in paese.

Tra i progetti dell’amministrazione comunale rientra, ad esempio, la ristrutturazione della Casa Thomas, tipico esempio di architettura rurale tradizionale, al cui interno è allestito l’ecomuseo e nei cui pressi si trova un mulino ad acqua usato, a suo tempo, per lamacerazione dei cereali.

Ma nella puntata su Champorcher parlerà anche di tante altre piccole curiosità legate a proverbi, indovinelli e modi di dire giunti fino a noi grazie alle testimonianze orali trasmesse di generazione in generazione.

Se volete saperne di più, seguite Ma.Te su RAITREVDA, lunedì 29 ottobre, ore 20.

red. spe.

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