Alzato mestamente il 26 giugno scorso, il calo del sipario della Giunta dal nero al cotto è previsto attorno il 2 novembre. Ma non è escluso che la cessazione delle figuracce per evidenti incapacità venga anticipato in occasione del probabile Consiglio straordinario chiamato a dibattere sul casino.
Dibattito che potrebbe costare le penne a Lega e Mouv. Infatti in Alpe e PnV-Stella alpina c’è la volontà di fare qualcosa per il casino. Nel Mouv pare prevalere la linea che il casino ha già avuto abbastanza dettata dagli ex 5 stelle ai quali Elso Gerandin pare adeguarsi.
Della Lega oramai parlano solo gli attaché anche all’Assemblea societarie dove l’assessore era accompagnato dalla segretaria particolare che ha fatto alcune puntualizzazioni sul perché non sarebbe possibile erogare altri fondi alla Casa da gioco. La signora, evidentemente molto preparata, ha fatto riferimento agli aiuti di Stato.
Alpe e PnV-Stella alpina per individuare una soluzione sono disponibili ad un’intesa con Uv e Uvp. Vogliono mettere al sicuro le famiglie dei dipendenti della casino. Di più, ieri la Giunta, oltre a rinviare la nomina di Gabriela Morelli al Bureau du Tourisme, si è vista ‘bocciare’ una delibera per illegittimità. Infatti ha proceduto alle nomine senza tenere conto della parità di genere.
Sempre oggi ha cancellato il finanziamento per la realizzazione della scuola polmone di regione Tsambarlet ad Aosta. Una decisione che è rimasta sullo stomaco al PnV-Stella alpina. In Alpe e PnV-Stella Alpina cresce il malumore verso i comportamenti leghisti che nulla hanno di progettualità. In PnV-Stella alpina c'è poi chi pensa che il peggio non era il vecchio ma il nuovo che è arrivato.
Un lettore di Emarese ha espresso la sua lucida opinione: 18 per 18 meglio in 18 che sanno cosa significa amministrare. Tradotto: in Alpe e PnV-Stella alpina serpeggia il desiderio di un nuovo approccio con Uv e Uvp per creare una nuova maggioranza. In soldoni Alpe e PnV-Sa sono pronti da aprire un canale di dialogo con i movimenti autonomisti oggi all’opposizione.
L’operazione non sarà semplice per il recente passato di insulti e offese reciproche. Ma è in ballo il bene della Valle d’Aosta. E se il bene oggi è difficile farlo allora bisogna indossare il cilicio e scegliere il male minore. E il male minore, in questo momento, è guardare agli interessi della Petite Patrie e dei valdostani più che alle offese personali e politiche.
Certo, la soluzione migliore sarebbe tornare al voto. Ma è una musica dalle frequenze troppo alte per essere recepita dalle orecchie dei consiglieri, molti dei quali, con le elezioni del maggio, hanno fatto bingo.
Le diplomazie sono al lavoro in incontri informali, ma è chiaro che sarà necessario attendere il congresso di ottobre dell’Uv che si appresta a voltare pagina. I sindaci unionisti, infatti, hanno candidato alla Presidenza Erik Lavevaz, sindaco di Verrayes, che rappresenta un segno di rottura con il passato.
Il problema di fondo è che nessuna forza politica esprime dei leader carismatici. Tutta la politica viene fatta tracciata dai consiglieri regionali in chiaro conflitto di interesse.
Per loro la priorità e conservare la sedia. Ma la politica è l’arte del possibile e ci si può anche turare il naso. Come diceva il Mastro Indro Montanelli. Per dare alla Valle d'Aosta un nuovo governo.











