Gremita la Cattedrale di Aosta questa mattina, venerdì 7 settembre, per la celebrazione di San Grato, patrono del capoluogo valdostano. La giornata religiosa è iniziata alle 9,30 quando i fedeli della diocesi aostana si sono raccolti in preghiera nella Cattedrale per la Messa, concelebrata da monsignor Lovignana con tutto il presbiterio e monsignor Giuseppe Anfossi, vescovo emerito di Aosta, e che è stata seguita dalla tradizionale processione con le reliquie di San Grato per le vie del centro città. Tanti, forse più dei recenti anni passati, gli aostani che hanno partecipato alla cerimonia e hanno accompagnato la cassa reliquario lungo le vie del centro storico. Ricordando le virtù del Santo Patrono del capoluogo valdostano, Monsignor Anfossi ha invitato a riflettere sulla "necessità di far tesoro della sua fede in questi tempi così particolari e difficili" e ha ricordato l'importanza di condividere ciò che si ha con il prossimo senza pretendere nulla in cambio, così come fece sempre San Grato.
La solennità delle celebrazioni è stata preceduta ieri sera, come di consueto, dalla 'Route' per i giovani, con partenza dalla chiesa di Pila.
Un cammino attraverso il bosco guidato dal Vescovo di Aosta, Franco Lovignana,accompagnato da preghiere, ha condotto partecipanti all'Eremo di San Grato dove si è conclusa l'Eucaristia.
Le reliquie del santo patrono di Aosta sono conservate in Cattedrale, in una splendida cassa reliquiario, gioiello dell'arte gotica iniziato da Guglielmo di Locana e portato a compimento dall'orafo fiammingo Jean de Malines.
Durante la processione nelle vie di Aosta l'onore di scortare il reliquiario spetta alla 'Confraternita dei Muratori di Fontainemore', giovani di Fontainemore che indossano gli abiti caratteristici della confr ed armati di sciabola, a ricordo di quanto avvenne nel Medioevo quando le reliquie, che erano state rubate, vennero recuperate e riportate ad Aosta dalla Savoia da un gruppo di muratori della parrocchia di Fontainemore. San Grato visse nel V secolo, e fu il secondo Vescovo di Aosta. Secondo la tradizione Grato era un presbitero he collaborava con Eustasio, che fu il primo vescovo dell'attuale capoluogo valdostano.
È certa la sua partecipazione al secondo sinodo di Milano tenutosi nel 451, di cui sottoscrisse gli atti in vece del vescovo Eustasio che non poté intervenirvi, forse a causa dell'età avanzata. Un racconto leggendario compilato nel XIII secolo attribuisce a San Grato la scoperta in Palestina del capo di San Giovanni Battista.












