La perturbazione che da giorni interessa la Valle d’Aosta sta creando davvero un fenomeno mai visto prima. Lo rilevano i dati dell’Ufficio Meteo e dell’Ufficio valanghe della Regione impegnati a monitorare le precipitazioni. Se in quota si registra il rischio valanghe per le abbondanti nevicate, a quote più basse si registrano smottamenti, frane e qualche allagamento causato anche dall’intasamento degli scarichi dell’acqua.
Negli ultimi giorni sul fondo valle sono caduti 100-130 millimetri di acqua piovana; vale a dire 10-13 centimetri di pioggia. In condizioni meteo favorevoli un centimetro di acqua piovana equivale a circa 1,2-1,3 centimetri di neve il che significa che se invece di piovere fosse nevicato il fondo valle sarebbe stato coperto da un metro-un metro e trenta centimetri di neve.
E vista l’esperienza della precedente nevicata ad Aosta si può dire che i mutamenti climatici hanno avuto pietà della Giunta Centoz che era rimasta sepolta da 70 centimetri di neve caduti l’8 dicembre scorso.
I mutamenti climatici, fanno osservare dall’ufficio meteo e valanghe delle Regione, stanno modificando i nostri inverni.
Il dicembre 2016 è stato infatti caratterizzato da temperature miti con lo zero termico a 3.500 metri di altitudine e poca neve. Mentre gennaio 2017 è stato segnato da un freddo intenso. Tutto il contrario del dicembre 2017 che è stato simile a quelli degli anni ’80. Mentre gennaio è caratterizzato da temperature che nel fondo sono abbondantemente sopra lo zero, con pioggia a carattere temporalesco con tuoni e fulmini; fenomeno tipicamente estivo.














