Per fornire la migliore e più completa informazione ai proprietari di fabbricati rurali in Valle d’Aosta, in merito agli obblighi di legge e alle eventuali sanzioni per i soggetti inadempienti, il CELVA collabora con l’Agenzia regionale delle Entrate e coinvolge i 74 Comuni valdostani nella campagna di comunicazione promossa a livello nazionale per la ricognizione dei fabbricati rurali ancora censiti al Catasto terreni.
Per questo motivo giovedì 26 gennaio 2017 il personale e i responsabili di servizio degli uffici tecnici comunali sono stati invitati a un incontro informativo svoltosi ad Aosta, presso la sede del Consorzio, al quale ha preso parte il Direttore Regionale dell’Agenzia delle Entrate, Maria Letizia Schillaci Ventura (nella foto), con il supporto del Direttore dell’Ufficio Servizi e Consulenza , Antonietta Caimano e del responsabile del reparto Gestione banche dati e servizi catastali, Giorgio Bongiorno. Sono stati più di 60 i partecipanti, che hanno approfondito i presupposti normativi, le possibilità di sanzioni ridotte nel caso di tempestive regolarizzazioni spontanee, nonché le ipotesi in cui l’accatastamento non risulta necessario.
“Nell’ambito di una proficua collaborazione portata avanti da tempo – evidenzia il Presidente del CELVA Franco Manes (foto sotto) – il nostro Consiglio di amministrazione ha accolto volentieri l’invito della Direzione regionale dell’Agenzia delle entrate di coinvolgere gli enti locali in un’attività di informazione uniforme e aggiornata a tutti i cittadini valdostani. I nostri Comuni sono il primo punto di accesso alla Pubblica amministrazione per i cittadini sul territorio, e vogliamo che continuino a svolgere questa fondamentale funzione di servizio: per questo è importante svolgere questo ruolo in stretta collaborazione con tutte le amministrazioni pubbliche e, nel rispetto dei ruoli e delle rispettive competenze, adoperarci per fornire, anche tramite i nostri uffici, informazioni uniformi su oneri, procedure e suggerimenti su una problematica puntuale, a tutti i cittadini e professionisti interessati”.
Maria Letizia Schillaci Ventura, direttore dell’Agenzia regionale delle Entrate, mette a valore la collaborazione intercorsa e rileva che “tutte le amministrazioni pubbliche lavorano al servizio del cittadino. L’incontro odierno con i Comuni sul tema dei fabbricati rurali, dal taglio volutamente operativo, risultava più che mai necessario ed è stato attentamente pianificato insieme al CELVA, con la sensibilizzazione degli organi politici e tecnici dei Comuni. Abbiamo trovato un grande interesse e la volontà di collaborare, anche per evitare richieste di informazioni su anomalie che potrebbero essere già intercettate in via preventiva”.
La legge 214/2011 (cosiddetta “Salva Italia”) ha previsto l’obbligo, per i proprietari di fabbricati rurali che risultavano ancora censiti al Catasto terreni, di dichiararli al Catasto fabbricati. I proprietari inadempienti riceveranno prossimamente una comunicazione da parte dell’Agenzia, che li inviterà a regolarizzare spontaneamente la situazione catastale dell’immobile, beneficiando di sanzioni molto ridotte. Con le modifiche introdotte dalla Legge di Stabilità 2015, infatti, se il proprietario provvede autonomamente all’iscrizione in catasto, può beneficiare dell’istituto del ravvedimento operoso, con un notevole risparmio sulle sanzioni che, a titolo meramente esemplificativo, si riducono da un importo compreso tra 1.032 e 8.264 euro ad un importo di 172 euro, pari a 1/6 del minimo. A tal fine, il proprietario, avvalendosi di un professionista tecnico abilitato, dovrà presentare agli uffici dell’Agenzia l’atto di aggiornamento cartografico (Pregeo) e la dichiarazione di aggiornamento del Catasto fabbricati (Docfa).
Sono esclusi dall’obbligo di accatastamento i seguenti fabbricati:
manufatti con superficie coperta inferiore a 8 metri quadrati;
serre adibite alla coltivazione e alla protezione delle piante sul suolo naturale;
vasche per l’acquacoltura o di accumulo per l’irrigazione dei terreni;
manufatti isolati privi di copertura;
tettoie, porcili, pollai, casotti, concimaie, pozzi e simili, di altezza utile inferiore a 1,80 metri e di volumetria inferiore a 150 metri cubi;
manufatti precari, privi di fondazione, non stabilmente infissi al suolo;
fabbricati in corso di costruzione o di definizione;fabbricati che presentano un accentuato livello di degrado (collabenti).
Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi all’Agenzia delle Entrate – Ufficio di Aosta – Territorio in Via Monte Vodice 7, dal lunedì al venerdì, dalle 8:00 alle 12:30 e dal lunedì al giovedì, dalle 14:00 alle 15:00, o telefonando al numero 0165 06 31 11.
Inoltre è possibile consultare l’elenco dei fabbricati rurali sul sito www.agenziaentrate.gov.it raggiungibile seguendo questo percorso: Cosa devi fare > Aggiornare dati catastali e ipotecari > fabbricati rurali.