Il killer di Berlino Anis Amri, 23enne tunisino, ricercato in tutta Europa, è stato ucciso dalla polizia a Sesto San Giovanni, in provincia di Milano.
Alle 3 di oggi, venerdì 23 dicembre, durante un normale controllo stradale, ha estratto una pistola e ha sparato agli agenti di una Volante che hanno risposto al fuoco uccidendolo. Non aveva con sé documenti e il riconoscimento è avvenuto in tarda mattinata; la conferma è arrivata dal ministro dell'Interno Minniti.
Secondo quanto riferito dagli agenti il terrorista, che era a piedi, alla richiesta di mostrare i documenti avrebbe estratto una pistola dallo zaino e avrebbe sparato a un poliziotto, Cristian Movio (nella foto gentilmente concessa dalla Polizia di Stato), colpendolo a una spalla. A quel punto il collega di Movio, Luca Scatà, avrebbe risposto al fuoco, colpendo Amri che è deceduto alcuni minuti dopo. Il poliziotto colpito alla spalla è stato portato all'ospedale di Monza: le sue condizioni non sarebbero gravi.
La Questura di Aosta ha rivolto "un abbraccio e calorosi auguri di pronta guarigione al nostro collega Cristian Movio, ferito questo notte nella sparatoria in cui è rimasto ucciso l’attentatore di Berlino'.
La sera di lunedì 19 dicembre, verso le 8, Amri era alla guida del Tir lanciato contro la folla di un mercatino di Natale a Berlino: ha ucciso 12 persone e ne ha ferite 48.
La presenza del pericoloso killer in Italia lascia intendere la presenza nel nostro Paese di una rete di protezione dei terroristi islamici: “Il rischio c'è, inutile negarlo – afferma il ministro Minniti – ma l'attenzione è altissima, siamo quanto mai vigili”.












