Si dia vita ad un’azione e determinata per contrastare un fenomeno che vive da mesi una fase di recrudescenza, come è segnalato dai commercianti in città e dai cittadini che, in particolare donne, che ad ogni parchimetro devono fare i conti con omoni che chiedo soldi e rivolgono apprezzamenti poco decorosi.
“Mi fanno paura e temo che se non gli do qualche moneta mi righino l’auto", ha detto una signora che si è sentita dire da un vigile: “perché non mette l’auto nei parcheggi coperti, che lì non ci sono gli accattoni...".
Ma non è vero che non ci sono: ti aspettano all’uscita. In altre città i questuanti vengono fermati; ad Aosta imperversano liberamente. A incrementare gli accattoni di professione ora si aggiungono anche alcuni giovani migranti ospitati nei centri di accoglienza; giovani che hanno un tetto e di che mangiare, oltre che qualche euro per le spese personali.
“Sono necessarie – sostiene anche Ascom-Confcommercio Valle d'Aosta - operazioni esemplari perché fanno scemare, almeno in parte, quel senso di disagio e paura, che trae origine anche dalla presenza molesta di quelle che più che persone bisognose, appaiono veri e propri gruppi organizzati”.
Di più, nel centro i commercianti lamentano un calo di scontrini per via del caro parcheggi e a questo si aggiunge la paura di parcheggiare per la presenza di questi accattoni”.
In ballo ci sono valori primari, come il senso di sicurezza e la vivibilità della città.