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CRONACA | 28 ottobre 2015, 09:14

Dopo allarme Oms crolla consumo di carne ad Aosta

Dopo allarme Oms crolla consumo di carne ad Aosta

“Ieri abbiamo venduto almeno il 30 per cento di carne rossa in meno”. Poco prima delle 8 di oggi, mercoledì 28 ottobre, è questo il commento corale di tre macellai aostani, che in meno di 24 ore dall'allarme dell'Organizzazione mondiale della sanità-Oms sul rischio cancerogeno delle carni rosse e lavorate, hanno registrato un netto calo della clientela. “Se in una sola giornata sono riuscito a perdere trenta clienti cento – afferma preoccupato un noto e apprezzato 'maslé' del centro storico cittadino – non oso immagine quali saranno i miei conti tra un mese.

L'allarme indiscriminato sul presunto pericolo rischia di distruggerci, di portarci alla chiusura dell'attività commerciale”. E un altro macellaio di Aosta ribadisce che “le carni italiane sono le più controllate d'Europa; travolte dalla grande distribuzione, le macellerie altro non sono ormai che esercizi commerciali di qualità e tradizione, che resistono con fatica alla crisi. Ma il rischio che i 'potentati' economico-sanitari possano abbatterci definitivamente è ormai concreto”.

Più ottimista un collega attivo da decenni in città: “Abbiamo superato 'mucca pazza', supereremo anche la carne 'cancerogena'. Io so cosa vendo, paragonare la nostra qualità alimentare al fumo e all'amianto è pazzesco, è un atto irresponsabile”.

aostacronaca.it

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