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CRONACA | 14 ottobre 2015, 11:04

Anniversario della drammatica e tragica alluvione del 2000

Anniversario della drammatica e tragica alluvione del 2000

Sono trascorsi 15 anni da quando un’alluvione senza precedenti ha colpito la Valle d’Aosta provocando la morte di: Maria Olinda Chapellu di 72 anni, di Nus; Carlo Perron (55 anni) e suo figlio Elis (23 anni); Maria Gloria Parravano (56); Anna Peraillon (39 anni) ed il figlio Alessandro Bortone (16); Carmine Trapani (45) tutti residenti a Fenis; Ugo Coquillard (50 anni), la moglie Grazia Boasso (38), il loro bimbo Gilles, di soli diciotto mesi; Fortunato Cerlogne (76) e la moglie Ilva Fiou (75 anni), Angela Catania (75) e Manuel Catalano (15), residenti a Pollein; Lino Gard  (70) di Antey-Saint-André; Ferruccio Morandi (85) di Aosta, Gianfranco Bosoni (65 anni) di Donnas. Sempre a causa dell’alluvione sono inoltre morti il marocchino Assan Zitouwi a Champdepraz, Ernesto Manservigi ad Hône e Vilma Favre a La Salle, tutti vittime di incidenti da mettere in relazione all’alluvione.

L’alluvione ha isolato la Valle d’Aosta del resto del mondo e solo l’opera di tanti volontari italiani, francesi e svizzeri hanno consentito di portare soccorso ai valdostani. A quindici anni dall’alluvione che ha duramente colpito la popolazione e il territorio della Valle d’Aosta, il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, riporta l’attenzione a quei giorni ricordando che “Nella notte tra il 14 e 15 ottobre 2000 la Valle d’Aosta, ancora profondamente ferita dalla tragedia del Traforo del Monte Bianco, avvenuta solo l’anno prima, si trovava ad affrontare un’alluvione senza precedenti, che provocava 17 vittime e danni per milioni di euro.

Le immagini  forti di quella notte sono ancora ben presenti nella memoria di ogni valdostano, ma lo sono anche, e altrettanto forti, quelle della grande solidarietà che nei giorni successivi ha attraversato le nostre vallate ferite, con i Sindaci, i volontari, i tecnici e le imprese, tutti insieme, impegnati con la ferma determinazione di riportare la normalità”.

Da allora, la Regione, in stretta collaborazione con gli amministratori locali, ha impostato un ampio programma di riduzione dei rischi investendo, complessivamente, quasi 500 milioni di euro. Da quei terribili giorni, la vera sfida è diventata intervenire prima della calamità, e il Sistema di Protezione civile valdostano, che prevede l’azione in stretta sinergia degli enti preposti al soccorso, è oggi un esempio di efficienza, come sottolineato pochi giorni fa dal Capo Dipartimento della Protezione civile nazionale Fabrizio Curcio, in visita in Valle d’Aosta.

Rolladin rinnova quindi “La vicinanza a tutte le famiglie colpite dall’alluvione, così come sottolineiamo ancora la riconoscenza verso tutti coloro che in quei giorni si sono impegnati in prima persona nei soccorsi per consentire alla comunità valdostana di superare uno dei momenti più difficili della sua storia”.

Anche il presidente del Consiglio, Marco Vierin, ricorda la tragedia che “ha segnato profondamente la nostra comunità e il nostro territorio. Un evento che ha spezzato vite umane, ha distrutto le case e la quotidianità di tante persone. Ma è un evento dal quale ci siamo risollevati e che non dobbiamo e non possiamo dimenticare: il mio pensiero va oggi a quei momenti e, soprattutto, alle famiglie colpite duramente nei loro affetti”. Aggiunge Vierin: “La nostra memoria deve essere anche consegnata alle giovani generazioni e sempre più bisognerà lavorare sulla prevenzione con un'attenzione specifica alla formazione della cittadinanza, affinché ognuno di noi sia sempre più consapevole dei potenziali rischi, perché il rischio "zero" non esiste, e partecipe del sistema”.

In fine il presidente del Consiglio manifestata “un convinto sentimento di riconoscenza a tutti coloro che, dalla Valle d'Aosta e da altre regioni, quindici anni fa, si sono adoperati per portare soccorso e consentire un più rapido ripristino. Sono persone che hanno dimostrato coraggio, solidarietà e grande forza d'animo. La Valle d'Aosta grazie a loro ha potuto riprendersi in brevissimo tempo”.

Alluvione ottobre 2000 (tratto dal sito della Regione)

Il grave evento alluvionale del 13-16 ottobre 2000 ha determinato nella Regione Valle d'Aosta situazioni di diffuso dissesto che trovano cause predisponenti naturali in un rilievo morfologicamente giovane, soggetto ad una attiva dinamica evolutiva, e cause scatenanti date dalle condizioni meteorologiche (entità ed andamento delle precipitazioni, elevata quota dello zero termico).

La situazione meteorologica, anche se analoga a quella di eventi passati, è stata caratterizzata da livelli di piovosità rilevanti su tutto il territorio regionale e sino a quote molto alte (3500 metri), per lunghi periodi di tempo. Gli afflussi al reticolo idrografico sono stati particolarmente consistenti nel tratto medio basso della Dora Baltea, dove sono stati superati i valori massimi mai registrati.

 L'intensità e la durata delle piogge hanno poi imbibito fortemente il suolo, innescando generali fenomeni di scivolamento dei versanti con abnorme trasporto solido verso gli impluvi andando ad incrementare ulteriormente la portata dei corsi d'acqua. Le precipitazioni registrate durante l'evento hanno interessato tutto il territorio e hanno avuto inizio nella mattinata del 12 ottobre. Si sono intensificate durante la giornata di venerdì 13 e si sono protratte sino al primo pomeriggio di lunedì 16.

L'intensità di pioggia è stata abbastanza uniforme su tutta la valle, con l'eccezione delle valli di Cogne e del Lys nelle quali si sono misurate precipitazioni molto al di sopra della media regionale (rispettivamente 456 e 320 mm rispetto alla media di 220 mm).   

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