Era uno degli ultimi capitani d'impresa della Valle d'Aosta. E per la sua lungimiranza imprenditoriale, industriale e finanziaria era uno di quelli che facevano riflettere. Era solito dire, nell'affacciarsi delle periodiche congiunture negative: “Lo sviluppo socio-economico di un territorio si misura contando le gru che sono operative sul territorio stesso”, facendo riferimento al fatto che il volano di tutto è prevalentemente il settore delle costruzioni. Tutto questo e molto altro è stato l'aostano Michele Pignataro, morto improvvisamente all'età di 89 anni.
I funerali saranno celebrati martedì 24 febbraio, alle ore 14,15 nella chiesa di Sant'Orso, ad Aosta. Di origini calabresi, impresario molto noto in Valle, già presidente negli anni Sessanta della Cassa edile valdostana e di altri enti, nel 1975 costituì, insieme ad altri capitani d'industria locali del calibro di Efisio Noussan, Cesare Bordon e Cesare Cometto, la sezione valdostana di Confidi industriali, di cui restò ai vertici per circa vent'anni. Un'eredità in campo edile raccolta da Federico Jacquin.