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POLITICA | 29 maggio 2014, 09:47

PROTESTA SU GRU: Follioley, 'A Morana non spettano i soldi che chiede'

Il sindaco di Donnas, Amedeo Follioley

Il sindaco di Donnas, Amedeo Follioley

“Comprendo il diritto di protestare se si ritiene di aver subìto un torto, ma le pretese dell'imprenditore che da due mesi non abbandona il cantiere della microcomunità di Perloz ritenendo di non essere stato pagato per ulteriori lavori non sono legittimate, e la sua ostinazione a tenere bloccata la struttura sta arrecando danni alla comunità”.

Lo ha detto ad Aostacronaca il sindaco di Donnas e consigliere della Comunità montana Mont-Rose, Amedeo Follioley. Intervenendo nella vicenda dell'imprenditore torinese Costantino Morana, titolare della Co.ge.im srl, che lo scorso 13 marzo si era incatenato alla sua gru per protesta contro la Comunità Mont-Rose, che a suo dire non gli riconosce un credito di circa 500 mila euro per opere eseguite durante i lavori di realizzazione della Microcomunità di Perloz. Da quel giorno Morana non si è praticamente più allontanato dalla struttura, alta decine di metri e posizionata in un'area privata vicino al cantiere.

Ad aprile i consiglieri comunali del gruppo di minoranza 'Insieme per Donnas', hanno presentato una mozione che chiede a giunta e sindaco di fornire documentazione della Comunità montana sulla querelle con Morana e di “promuovere un tavolo di confronto, sufficientemente autorevole”, a cui siedano i vertici della Mont-Rose e l'imprenditore piemontese.

“In qualità di primo cittadino e membro del direttivo della Comunità Mont Rose – spiega Follioley – ho risposto che nel rispetto della legge eventuali informazioni sul caso e relative determinazioni della comunità montana saranno fornite nel prossimo Consiglio comunale, che si terrà entro fine giugno. In quella sede porteremo all'attenzione dei consiglieri documenti che attestato come che l'ente pubblico nei rapporti di lavoro con Morana abbia rispettato il codice degli appalti, saldandogli il dovuto senza che egli abbia più nulla a pretendere ora che di fatto il contratto è sciolto”.

Quanto alla possibilità di promuovere un 'tavolo di confronto' tra Morana e i vertici della Mont-Rose, Follioley è scettico: “A cosa servirebbe, visto che le nostre diverse posizioni sul piano economico non sono conciliabili? Un confronto avrebbe senso se riuscissimo a convincerlo ad abbandonare questa forma di protesta. che in alcuni casi ha raggiunto anche alcuni eccessi - come il manichino impiccato alla gru - e che sta impendendo il sereno completamento dei lavori alla micro”.

Di diverso avviso i consiglieri di minoranza: “E' stupefacente dover assistere nel 2014, in Valle d'Aosta – si legge nella loro mozione - a una forma di protesta tanto eclatante da parte di un imprenditore che, a torto o a ragione, si ritiene ingiustamente danneggiato e portato alla disperazione, insieme alla sua famiglia, ai suoi dipendenti e ai suoi fornitori”. Secondo 'Insieme per Donnas' “i tempi di risposta alla nostra mozione sono inaccettabili, perchè mentre attendiamo di sederci in Consiglio per affrontare la questione c'è un uomo a Perloz che deve gridare nel deserto per farsi sentire, e questo ci sembra inumano. Un immediato confronto con lui è il minimo che potevamo chiedere, e che continuiamo a pretendere”.

patrizio gabetti

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