Il quadrilatero compreso tra le vie Festaz – Torino, Garibaldi, piazza Mazzini e via Lucat oggi, lunedì 24 marzo ad Aosta, sembra proprio un paese dell’est Europa ai tempi del Patto di Varsavia. Non soltanto per le insegne in cirillico serbo su alcuni negozi di via Torino o per l’edicola pubblicitaria con titoli di giornale sempre in serbo accanto alle mura romane davanti a piazza Plouves. Neppure basta il vento gelido che sferza le strade a farti sentire oltre la cortina di ferro.
E’ l’ossessione con la quale gli addetti del “crew service”, la squadra di servizio, controllano chiunque si avvicini all’ampia area transennata all’interno della quale si girano alcuni momenti del sequel di “The Avengers”. Assolutamente proibito fotografare anche il più insignificante particolare. Se tenti di riprendere gli innocui cartelli indicatori gialli a forma di freccia sui quali è scritto “catering” e “location”, gli addetti ti si avvicinano e te lo impediscono. A nulla vale fare notare che quelle scritte sono uguali in tutto il mondo e nulla svelano della pellicola super top secret che si sta girando.
Alcuni degli addetti alla sicurezza sono molto giovani, forse per questo gridano ordini secchi ai malcapitati passanti con l’I Phone o il tablet in mano. Altri, forse più esperti, ammettono che oltre le transenne ciascuno è libero di fare ciò che vuole: «Non posso impedirvi nulla fuori dalla zona transennata, ma se fotografate fatelo con moderazione.» Intanto dalle 8 del mattino la troupe e le circa cento comparse presenti sul set hanno iniziato a lavorare in piazza Cavalieri di Vittorio Veneto dove sono state realizzate alcune finte esplosioni simulando un terremoto.
La retrostante piazza Mazzini è un unico parcheggio di Tir, ma – delusione!- sono tutti mezzi italiani, nessuna motrice tutta cromature con il grande cofano prominente tipica dei “bisonti della strada” americani come sembrava dovesse essere. In un recinto sono custodite diverse bombole di gas da cucina ed alcuni barilotti di petrolio.
Naturalmente avvicinarsi è impossibile. Intorno alle 10,30 le comparse si spostano in piazza Plouves, che sembra trasformata in un posteggio per auto d’epoca. Ci sono Fiat 124, che sono uguali alle Lada prodotte per l’est europeo (una di queste è travisata da auto della polizia), 850 sempre Fiat, una Skoda azzurra degli anni ’50 ed alcune vetture più recenti ma molto maltenute ed ammaccate.
Qui le comparse devono correre in un ordine sparso molto precisamente definito e bisogna ripetere la scena molte volte. I ragazzi (sono tutti giovani in questa location) ce la mettono tutta e corrono a perdifiato. Intanto tutto intorno al set, e in barba ad ogni divieto, altri giovanissimi si scambiano i tablet mostrandosi l’un l’altro le immagini che sono riusciti a rubare dal set. Resteranno probabilmente una testimonianza unica perché sarà ben difficile che sullo schermo si riconoscano Aosta e le sue location.