Caduti nella rete di una banda 'valdopugliese' in guerra con una gang albanese per il controllo di alcuni locali notturni della Valle? I cugini Davide e Fulvio Perrin, indagati per voto di scambio, potrebbero essere il 'vaso di coccio' tra i due gruppi malavitosi rivali. L'inchiesta che riguarda l'assessore comunale di Torgnon sta portando alla luce un giro vorticoso di debiti da cui sfuggire, di crediti da incassare, di minacce e violenze continue.
“Non ne so nulla”, “Sono estraneo alle accuse”, “Non ho mai subìto estorsioni”, sostengono oggi diversi tra indagati e presunte vittime di quest'ennesima indagine sul malaffare valdostano, ma sono le stesse carte dell'inchiesta a smentirli: intercettazioni telefoniche e deposizioni che mettono nero su bianco le diverse responsabilità dei protagonisti. Scorrendo gli atti delle indagini, emerge che Fulvio Perrin, cugino di Davide che nel maggio 2013 era in campagna elettorale per le Regionali nella lista dell'Uv, sarebbe stato amico a tal punto di Cosimo Lippo, capo della banda degli 'italiani' (indagato per estorsione, minaccia, lesioni violenza privata, spaccio di droga e voto di scambio) che in un paio di intercettazioni lo stesso Lippo si rivolge a Fulvio per farsi aiutare a eludere la 'caccia all'uomo' avviata contro di lui dal clan dei fratelli albanesi Blerim e Bardh Prendi (indagati per estorsione, lesioni personali, minaccia e violenza privata).
La sera del 15 maggio 2013 i due albanesi cercano Lippo per convincerlo 'con le cattive' a desistere dalla gestione del night Petra Club di Chatillon, di cui è titolare Salvatore Sbarra. Lippo fa di tutto per sottrarsi al pestaggio e chiede all'amico di aiutarlo.
“La sera del 15 maggio 2013 - scrivono i carabinieri della Compagnia di Chatillon - Fulvio Perrin comunica via sms a Lippo che presso un bar di Aosta alcuni uomini di etnia albanese erano andati a cercarlo:
sms di Perrin: “Ero al Panoramix c'era anche Mauro night e sono entrati 2 Albania ke ti cercavano”.
Sms di Lippo: “Mi dici ke macchina?”.
Sms di Perrin: “Una azzurra”.
Prosegue l'informativa: “Non passa neanche un minuto dall'ultimo sms e Lippo chiama Perrin per farsi ben spiegare i fatti:
Lippo: “Te ne sei andato tu?”
F. Perrin: “Si, sì sono andato via”
Lippo: “Che cosa hanno...cosa hanno detto?”
F.Perrin: “(...) Mauro lì m'ha detto che cercavano te...che domani si vedono con te (...) (...)
Lippo: “E se ne sono andati subito?”
F.Perrin: “Si..si...sono entrati, hanno guardato, hanno chiesto se c'eri e sono andati via...e basta...e niente dai” .
Si legge ancora nell'informativa: “Il successivo 17 maggio continuavano gli appostamenti dei cittadini albanesi sotto l'abitazione di Cosimo Lippo, tant'è che la moglie, molto allarmata, effettuava diverse telefonate verso il marito con le quali lo avvisava di una trappola nei suoi confronti”.
E ancora : “Trascorrevano pochi minuti e Cosimo Lippo inviava un sms a un poliziotto della Questura di Aosta (Omissis) chiedendogli un controllo occasionale sotto la sua abitazione: sms di Cosimo Lippo: “Sotto casa mia c'è un fuoristrada nero. Facendo finta che controlli noi a casa vedi tu”.












