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CULTURA | 15 gennaio 2014, 15:49

BENI CULTURALI: Nel 2015 apre parzialmente l'area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans

Il gruppo Alpe ha posto l'attenzione sulla realizzazione del parco archeologico nell'area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans che è come la Salerno-Reggio Calabria. Allo stato attuale – ha precisato l’assessore - non è possibile ipotizzare la data di completa apertura

BENI CULTURALI: Nel 2015 apre parzialmente l'area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans

“L'apertura parziale dell'area megalitica, nello specifico della navata centrale e del centro interpretazione del sito, situati nel settore nord, è prevista per la fine del 2015”. Lo ha dichiarato oggi in aula l’assessore regionale all’Istruzione e cultura, Joël Farcoz, rispondendo ad una interrogazione del consigliere Alberto Bertin (Alpe) che ha voluto sapere se è confermata l'apertura parziale al pubblico del parco archeologico di Saint-Martin-de-Corléans per la fine del 2015, con quali costi di gestione e con quali iniziative promuovere il sito.

“Allo stato attuale – ha aggiunto l’assessore - non è possibile ipotizzare la data di completa apertura, poiché l'approvazione della progettazione relativa all'allestimento delle restanti aree del parco è subordinata al reperimento delle risorse finanziarie necessarie, che si auspica possa avvenire. Riguardo alla realizzazione dello spazio benessere approvato a maggio 2013, l'intervento non è previsto dal primo stralcio funzionale”.

Secondo quanto riferito dall’assessore, “ad oggi, la Soprintendenza per i beni e le attività culturali si sta occupando della stesura di un piano preliminare della comunicazione, ipotizzando una serie di azioni di comunicazione via web del procedere dei lavori oltre che cantieri evento, visite guidate, iniziative pubblicitarie indirizzate a diversi target di visitatori”.

 Per la gestione del parco, la Regione ha commissionato uno studio di fattibilità nel quale sono state individuate alcune soluzioni gestionali che garantiscano efficienza ed efficacia. “In ogni caso – ha concluso Farcoz - nella prima fase si prevede una conduzione interna, coordinato da un gruppo di lavoro costituito da tecnici della Soprintendenza, con l'ausilio di personale specializzato richiesto alla Società dei servizi Valle d'Aosta spa, così come già avvenuto per la gestione di una serie di beni culturali valdostani”.

Secca la replica di Bertin. “Sono ormai passati 45 anni dal ritrovamento di questo sito archeologico di rilevante importanza culturale e di grande potenziale turistico per la città di Aosta – ha replicato il Consigliere Bertin –. Un sito che non siamo ancora in grado di sfruttare perché ci siamo concentrati sulla realizzazione di una grande opera che costerà alla comunità 40 milioni di euro e che sta diventando, visti i tempi di realizzazione, una sorta di Salerno-Reggio Calabria valdostana”.

L’interrogante ha quindi aggiunto: “A due anni dall'annunciata apertura che speriamo sia rispettata non è stata attivata nessuna iniziativa promozionale, così come resta il problema della sostenibilità economica della gestione che, secondo uno studio dell'Università di Ferrara, costerà circa 3 milioni e mezzo annui al netto delle entrate: la nostra preoccupazione è che alla fine non avremo le risorse per la gestione e che la struttura diventerà l'ennesima cattedrale nel deserto”.

ra.bi.

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