“Anche l'imprenditoria locale deve essere coinvolta nel tempo da questo progetto occupazionale che, oggi avviato in forma sperimentale, si pone l'obiettivo di ritagliarsi il proprio spazio nel contesto commerciale e produttivo valdostano”.
Lo ha detto Paola Davico, dirigente del Dipartimento regionale Sanità, Politiche sociali-struttura Disabilità presentando, nella sede del Consorzio Trait d'Union che ne è promotore, il progetto “Labeau” gestito operativamente da due cooperative sociali, l’Esprit à L’Envers e l’Enaip, con il finanziamento dell’assessorato regionale della Sanità, ottenuto in applicazione delle legge regionale 14 del 2008 in materia di disabilità. Alla conferenza di presentazione di 'Labeau' hanno preso parte anche l'assessore regionale alla Sanità, Antonio Fosson, il presidente del Consorzio Trait d'Union, Roberto Presciani, il referente della cooperativa Esprit à l'Envers Flavia Tartaglione e la presidente dell'Enaip Valle d'Aosta, Luisa Trione.
Il progetto 'Labeau' è rivolto ai disoccupati disabili fisici e psichici e consiste nella sperimentazione di due laboratori occupazionali, uno legato al riuso e al riciclo, l’altro alla panificazione. “Da oggi presso la sede dell'Esprit à l'Envers – ha spiegato Tartaglione – in via Monte Pasubio 25 ad Aosta è possibile per tutti i valdostani conferire gli indumenti usati, gli abiti smessi, che saranno 'recuperati' e trasformati in capi da riutilizzare secondo principi e metodi di lavoro etici ed ecologici. L'attività nel laboratorio di riuso e riciclo dei vestiti sarà condotto da quattro disabili, impiegati da due a tre volte alla settimana: dopo essere stati riadattati gli abiti saranno lavati alla lavanderia del carcere di Brissogne, poi saranno commercializzati. L'obiettivo futuro prevede anche la realizzazione di capi nuovi, sotto la guida di stiliste professioniste”. Sia Presciani sia l'assessore Fosson hanno più volte ribadito come le attività di 'Labeau' non siano “semplici corsi per tenere occupati persone disagiate e diversamente abili, ma veri e propri strumenti di formazione professionale di standard qualitativo elevato” e che permetteranno “a persone sino ad oggi comprensibilmente in difficoltà di inserirsi nel tessuto socio economico locale e di aumentare notevolmente la propria autostima”. Lo stesso discorso vale per il 'laboratorio di panificazione' come ha spiegato Luisa Trione: “La produzione prima di dolci e torte, in seguito di pane, focacce e pizze è realizzata già dal mese di marzo due volte alla settimana da quattro disabili nelle cucine della Mensa Aurora, il ristorante-pizzeria del 'Progetto Altroché' al quartiere Cogne di Aosta. Anche in questo caso il livello di attenzione richiesto ai lavoratori e la qualità della produzione sono alti, perchè il cibo deve essere venduto ai clienti del ristorante, con l'obiettivo di perpetuare l'attività nel tempo e non di ridurla a mero spazio sperimentale”.