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CRONACA | 25 agosto 2013, 10:28

MONTAGNA: Salivano a Capanna Gnifetti in bermuda e scarpe da tennis, salvi per miracolo nonni, zia e nipote di 6 anni

Capanna Gnifetti, a 3.647 metri di quota

Capanna Gnifetti, a 3.647 metri di quota

Non erano ancora precipitati in un crepaccio, ed erano ancora in uno stadio iniziale di ipotermia, ma si può certamente affermare che sono salvi per miracolo due nonni 65enni, un nipotino di 6 anni e una zia che, in scarpe da tennis e bermuda, volevano salire alla Capanna Gnifetti (3.647 metri di quota), nel massiccio del Monte Rosa per partecipare a una festa. O meglio: si sono salvati, come racconta il cronista Giuseppe Orrù sulle pagine locali de La Stampa, per il provvidenziale incontro con due marescialli dei carabinieri che erano sul loro stesso itinerario.

I due sottufficiali dell'Arma stavano salendo a Capagna Gnifetti 'ramponando' sul ghiacciaio delle Roccette quando hanno notato il gruppo, in evidente difficoltà: i quattro tentavano di districarsi tra ghiaccio e rocce friabili, continuando a scivolare ma cercando ostinatamente di risalire. I due marescialli si sono avvicinanti e con grande stupore hanno notato che l'equipaggiamento del gruppo era composto da...pantaloncini da spiaggia, maglietta e scarpe da tennis. Qualcno stava già accusando mal di montagna, il bimbo mostrava i segni di un inizio di ipotermia, tutti e quattro erano disorientati, e dimostravano di non avere la minima consapevolezza dell'ambiente in cui si trovavano.

Partiti da Gressoney al mattino, avevano perso la traccia su sentiero e si erano ritrovati su pendii instabili e innevati, fino ad arrivare al ghiacciaio, dove la loro situazione aveva cominciato rapidamente a peggiorare. I carabinieri li hanno condotti, non senza grande difficoltà, al rifugio Mantova, dove la famiglia è stata raggiunta dai medici, che hanno constatato a tutti un principio di ipotermia e malessere d'alta quota. Dopo alcune ore nonni, zia e nipote si sono ripresi, e i carabinieri li hanno riaccompagnati al Passo dei Salati e infine all'ovovia per Gressoney. 

patrizio gabetti

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